“Per l’alto contributo offerto alla musica italiana, per il profondo legame con il territorio reggiano che risuona in molti testi delle sue canzoni, toccando le vette di un indiscusso successo nazionale e internazionale”. Con questa motivazione, su proposta del sindaco Luca Vecchi, il Consiglio comunale ha deliberato stasera all’unanimità di conferire la Cittadinanza onoraria di Reggio Emilia all’artista Adelmo “Zucchero” Fornaciari. La consegna dell’attestato di Cittadinanza onoraria avverrà nelle prossime settimane, a Reggio Emilia.

“Con questa Cittadinanza onoraria – ha detto il sindaco Luca Vecchi – vogliamo rimarcare la nostra stima e gratitudine per Zucchero Fornaciari: è la sottolineatura della appartenenza alla comunità reggiana di questo artista di grande talento, da lui stesso spesso evocata con riconoscenza e affetto. E’ come il ritorno a casa di una persona che in realtà non ha mai abbandonato questa casa, è da sempre legata al suo luogo di origine, da cui ha tratto e continua a trarre ispirazione. Conferiamo questo tributo raccogliendo per altro l’iniziativa di un gruppo di cittadini, con cui siamo in contatto da alcuni mesi, che stanno raccogliendo firme per il sostegno alla Cittadinanza onoraria.

“Sugar Fornaciari è un artista di valore internazionale che ha sempre messo in risalto, nella attività musicale che lo ha visto eccellere, il grande amore che lo lega alla sua e nostra terra, le tradizioni familiari, i rapporti con amici e vicini di casa, anche il dialetto e un certo modo di essere reggiani in cui tutti ci riconosciamo – ha proseguito il sindaco – Quella di Zucchero è una vicenda esemplare: partito dalla piccola frazione di Roncocesi, si è esibito nei più importanti palcoscenici del mondo, ha avuto ed ancora ha collaborazioni prestigiose con star conosciute da un pubblico vastissimo. E, in questo, il suo essere reggiano emerge proprio dal palco, nei testi dei brani che scrive e nell’immaginario che porta in scena in Italia e al di fuori dei confini nazionali. I due straordinari concerti di pochi mesi or sono, per i 40 anni di carriera, sono stati il suggello di una bellissima storia reggiana, fatta di umanità e di successo. Saremo felici di poterlo riabbracciare al più presto, stiamo definendo la data, per conferirgli la Cittadinanza onoraria”.

Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, nato a Reggio Emilia, a Villa Roncocesi, il 25 settembre 1955, “con la sua musica e i testi delle sue canzoni – si legge nella delibera – ha particolarmente contribuito a promuovere la nostra città e la nostra terra in Italia e all’estero, raggiungendo una celebrità a livello internazionale”. Il cantante e autore, “ricopre da decenni un indiscutibile ruolo di primo piano nel panorama musicale per la composizione di brani di grande successo, che spaziano in generi musicali diversi – dal rhytm&blues al pop al latino – e per i suoi testi che non tralasciano di ricordare spesso le sue origini contadine e reggiane, richiamando il legame al territorio e alle sue radici, che l’artista ha sempre riconosciuto e valorizzato, senza mai dimenticare il tema della libertà, declinato nel brano ‘Partigiano reggiano’, i cui versi hanno ispirato il murale inaugurato dal Comune presso Casa Manfredi nel 2020”.

E come non ricordare, a proposito di virtuose contaminazioni fra stili e generi musicali, le amicizie ed i sodalizi artistici di Zucchero con altri celebri emiliani quali il flautista correggese Andrea Griminelli e Big Luciano, l’intramontabile tenore Luciano Pavarotti.

Il percorso musicale di Zucchero, si argomenta ancora nell’atto di delibera, “lo ha portato a collaborare con innumerevoli artisti di fama internazionale, realizzando iniziative di grande rilievo musicale, che gli hanno valso numerosi premi quali: World Music Awards, la candidatura Grammy, la nomina a commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, il Premio Tenco alla carriera. L’autore ha composto musiche che hanno sapientemente rielaborato quel patrimonio culturale e sociale a lui trasmesso dal nostro territorio, sperimentando con successo l’incontro musicale di territori, tradizioni e generazioni.

“Anche recentemente l’artista ha celebrato questo suo stretto legame con il territorio reggiano con gli speciali concerti ‘Amore e radici’ del giugno 2023 presso Rcf Arena di Reggio Emilia. Due parole che hanno attraversato e caratterizzato tutta la carriera di Zucchero e che lo stesso artista, durante l’esibizione, ha voluto rimarcare: ‘Questo concerto si chiama ‘Amore e radici’. Potrebbe anche essere un titolo banale, ma mi accorgo che più vado avanti e più le radici diventano profonde, non ci posso fare niente. Io ho lasciato Roncocesi che avevo quasi 12 anni. Ho lasciato un posto di una grande dolcezza, dove i vecchi ridevano e c’era un modo sarcastico e ironico di dire le cose, in dialetto. Sono tutte cose che purtroppo si perderanno, come tutte le cose genuine. Io ho lasciato i modi di dire tipo ‘Chocabeck’ o ‘Spicinfrin’. Ho lasciato ironia, dolcezza, ma anche il sarcasmo e il non prendersi troppo sul serio’”.

Sarà inoltre presto nelle sale cinematografiche il film biografico Zucchero – Sugar Fornaciari, che racconta il musicista attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici di rilievo internazionale: Bono, Sting,Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici.

Un documentario descritto dai registi come “un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal “World Wild Tour”, il suo ultimo e trionfale tour mondiale, va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilità dell’uomo. Zucchero è coerente nelle sue contraddizioni e per questo interessante. È un personaggio vibrante che mette assieme la cultura emiliana, a cui torna anche nelle canzoni che ha scritto in questi anni, e il luogo dove ha iniziato la carriera: la Versilia. L’Emilia è il ponte con gli Stati Uniti, con il blues e con quella cultura contadina che l’emigrazione ha sparso nel nuovo continente e che è tornata a noi e, ovviamente, a Zucchero attraverso la musica. Zucchero ha quindi messo in connessione la cultura rurale con quella nera e americana. Un’operazione rischiosa e dalla bassissima possibilità di successo che invece ha funzionato in tutto il mondo. Zucchero è figlio del ‘900, innovatore musicale del suo secolo e sapiente mescitore del suono delle origini alle tendenze musicali contemporanee”.

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