Sono disponibili gli esiti delle prime analisi relative alla qualità dell’aria effettuate da Arpae in relazione all’incendio che si è sviluppato sabato 30 settembre 2023 nell’impianto di selezione e stoccaggio di rifiuti speciali nell’azienda Care srl a Fossoli di Carpi.

I primi dati, riferiti ai campioni prelevati nell’intervallo temporale dal sabato sera alla tarda mattinata della domenica e a quelli della giornata successiva, evidenziano un impatto limitato per la maggior parte delle postazioni indagate, con una unica eccezione costituita da alcuni esiti riferiti alla postazione di Rovereto sulla Secchia, che si è trovata sotto vento nelle ore più critiche della notte tra sabato e domenica.

Le indagini sono state svolte, in accordo con Ausl, nei punti di monitoraggio individuati in base al contesto territoriale potenzialmente interessato dalla ricaduta dei fumi dell’incendio che, iniziato intorno alle 17.00 circa del sabato, risultava poi estinto nella tarda mattinata della domenica.

I campionamenti hanno riguardato la ricerca di composti organici volatili (Cov), aldeidi, ammoniaca e acido solfidrico e sono stati effettuati in 7 punti, due dei quali presso abitazioni private collocate in prossimità dell’impianto (tra i 100 e i 400 m), quattro in corrispondenza degli agglomerati urbani a distanze comprese tra i 2,5 e gli 8 km dall’impianto, e uno a Modena presso la centralina della rete di monitoraggio di Via Giardini, utilizzato come dato di confronto:

  • SP413 Romana Nord, 121 Fossoli di Carpi – c/o abitazione privata
  • SP413 Romana Nord, 123 Fossoli di Carpi – c/o abitazione privata
  • via Trento, 16 Fabbrico (RE) – c/o scuola comunale dell’infanzia “XXVII Febbraio”
  • via Martiri della Libertà, 18 Novi di Modena – c/o palestra “Monia Franciosi”
  • via IV Novembre, 52 Rovereto s/S – c/o asilo nido “Girotondo”
  • stazione fissa di monitoraggio della qualità dell’aria di Via Remesina, Carpi
  • stazione fissa di monitoraggio della qualità dell’aria di Via Giardini, Modena.

I risultati analitici, riferiti alle ore più critiche (dalle 20.00 circa del 30 settembre alle 11.30 circa. del 1 ottobre 2023), hanno mostrato livelli di inquinanti (Cov, aldeidi, ammoniaca e acido solfidrico) contenuti se raffrontati con i livelli di riferimento nazionali/internazionali, ove esistenti, senza variazioni significative nei diversi punti rispetto al punto di confronto (via Giardini).

L’unica eccezione è costituita dai livelli di aldeidi, in particolare acroleina, rilevati nella postazione di Rovereto sulla Secchia: le concentrazioni di tale parametro sono risultate pari a 615 µg/m3 come media del  tempo di campionamento, pari a circa 12.30 ore (dalle 22.00 del sabato alle 10.30 di domenica). Il campionamento successivo, quindi riferito all’intervallo temporale che va dalla mattina della domenica a quella di lunedì, ha invece mostrato livelli confrontabili alle altre postazioni tra cui quella di via Giardini, con valori compresi tra 12 e 16 µg/m3 .

A integrazione delle analisi con campionatori passivi, è stato poi individuato un punto presso la Scuola Materna “Gasparotto” di Fossoli, in cui è stata effettuata la rilevazione dei microinquinanti organici (diossine, Ipa e Pcb) con campionatore ad alto volume. Analoga determinazione è stata prevista sui filtri dei campionatori di polveri presso le due stazioni di monitoraggio di Carpi in via Remesina e di San Rocco, in Via Madonnina a Guastalla.

Gli esiti disponibili a oggi, riferiti solo al campionamento effettuato tra sabato e domenica, mostrano livelli di diossine variabili tra 6 e 10 fg/m3 (femtogrammi per metro cubo espressi come fattore di tossicità equivalente), del tutto simili a quelli rilevati in area urbana a Modena compresi tra 3 e 9 fg/m3, nei mesi di settembre/ottobre (dato medio degli anni dal 2019 al 2022).

In relazione alle concentrazioni di PM10 rilevate nelle giornate del 30 settembre e del 1 ottobre nelle 2 stazioni di Carpi e Guastalla, queste risultano del tutto simili a quelle rilevate in Via Giardini a Modena (33-34 µg/m3 a Carpi, 43 µg/m3  a Guastalla per entrambi i giorni e 32-30 µg/m3 a Giardini).

Gli esiti dei monitoraggi riferiti ai giorni successivi all’evento verranno diffusi appena disponibili.

Possibili effetti sulla salute

I primi risultati analitici hanno mostrato livelli di inquinanti contenuti e inferiori ai livelli di riferimento nazionali e internazionali definiti per l’esposizione della popolazione, a eccezione del livello di acroleina riscontrato presso la postazione di Rovereto sulla Secchia, che è risultato elevato nel rilevamento relativo all’intervallo temporale tra sabato sera e domenica mattina, mentre nel rilevamento successivo riferito  al periodo tra domenica mattina e lunedì mattina la concentrazione di acroleina è risultata notevolmente inferiore e in linea con quelle rilevate nelle altre postazioni.

L’acroleina è una aldeide con molteplici impieghi nell’industria chimica che può essere generata anche dalla combustione di materie plastiche. È una sostanza tossica con forte potere irritante per occhi, cute e mucose respiratorie.

La durata relativamente breve della fase di emergenza e le misure di tutela della salute adottate in termini precauzionali, quali l’indicazione di non sostare in luoghi aperti e rimanere all’interno degli edifici chiudendo le finestre, oltre al fatto che il picco di esposizione si è registrato durante la notte, giustifica il fatto che non risultano casi di pazienti con sintomi irritativi o infiammatori a livello cutaneo, congiuntivale, respiratorio che si siano presentati in Pronto Soccorso nelle ore successive all’incendio

Per quanto riguarda le diossine i risultati finora disponibili, relativi al campionamento eseguito tra sabato e domenica, evidenziano valori sensibilmente inferiori al valore più cautelativo di 40 fg/m3, indicato dalla Commissione consultiva tossicologica nazionale (Cctn) come limite per la protezione della salute umana.

Sulla base dei dati finora disponibili, considerato che i valori di concentrazione degli inquinanti sono risultati contenuti e che l’elevata concentrazione di acroleina riscontrata in una postazione di rilevamento è riconducibile ad una esposizione di breve durata, è improbabile che si verifichino effetti cronici nocivi sulla salute delle persone.

Il monitoraggio continua

Arpae e Azienda Usl hanno attivato il controllo su altre matrici (terreno, foglie verdi e ortaggi) per verificare l’eventuale diffusione degli inquinanti. Al momento le uniche misure da adottare a titolo precauzionale riguardano un accurato lavaggio di frutta e verdura coltivate negli orti privati delle zone circostanti l’area dell’incendio.

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