da destra: Francesco D’Angella, Gian Carlo Muzzarelli, Grazia Baracchi, Paola Francia

Modena fa scuola: dal 5 al 7 ottobre appuntamento con la prima edizione di “Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città”, la manifestazione che porta in città la scuola e apre le scuole alla città per costruire una comunità educante in grado di prendersi cura dei cittadini più giovani. L’evento è promosso dal Settore Servizi educativi del Comune di Modena con il sostegno di diversi partner e sostenitori.

La tre giorni si snoderà tra decine di appuntamenti in programma in particolare nelle sedi della Fondazione San Carlo e nei plessi scolastici della città con laboratori diffusi durante la settimana. Le iniziative, tutte gratuite, sono rivolte a studenti e genitori, docenti e formatori, scuole, università, agenzie formative, soggetti istituzionali, culturali, associativi e del terzo settore, cittadini.

“È un nuovo evento che si inserisce nel ricco calendario modenese di festival e iniziative culturali – afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli aprendo la conferenza stampa di presentazione – ma sarà soprattutto un’occasione di crescita per la nostra comunità che vuole essere coesa, inclusiva e educante nei confronti dei suoi cittadini più giovani, di quelli nati sul territorio e di quelli arrivati da altri paesi. La scuola, la formazione, i servizi educativi del sistema integrato 0/6 sono al centro delle nostre priorità perché da essi dipende il futuro di Modena, una città che vuole guardare lontano restando salda alle sue radici”.

Diverse le modalità in cui si declinerà “Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città”, da conferenze e tavole rotonde a workshop e laboratori, come molteplici saranno i linguaggi utilizzati partendo da un presupposto comune: la scuola da sola non ce la fa ad accompagnare i percorsi di crescita delle nuove generazioni. La sua missione educativa ha bisogno di alleanze territoriali, mai come oggi è chiamata ad aprirsi alle energie sociali e culturali del tessuto locale.

“Solo immaginando un’ampia comunità educante è possibile costruire le condizioni per realizzare e tutelare il diritto all’istruzione e alla formazione. Nella cooperazione scuola-territorio prende forma, quindi, la sfida di essere una comunità che educa e si educa, accompagnando i cammini di crescita delle nuove generazioni”, ha sottolineato l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi. “Molti sono i luoghi educativi dove conoscere e apprendere e i modi per mantenere all’interno dei percorsi formativi le fasce più fragili a rischio di dispersione scolastica: si tratta di immaginare habitat educativi più inclusivi e innovativi, plasmare spazi di apprendimento capaci di contrastare le povertà educative e accendere il desiderio di futuro di bambine e bambini, ragazze e ragazzi”.

“Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città” si avvarrà del contributo di idee e pensiero di oltre una quarantina tra filosofi del calibro di Umberto Galimberti e Michela Marzano, pedagogisti noti come Luigina Mortari a Ivo Lizzola; scrittori, tra cui Moshir Pour Pegah, Paolo Di Paolo, Roberto Camarlinghi, Antonio Ferrara, Giovanna Zoboli, Maria Pia Veladiano; sociologhi come Franca Olivetti Manoukian e Mauro Magatti; l’architetta urbanista Elena Granata, gli psicologi Ugo Morelli e Rossella Bo; i biologi Nicola Nurra e Rocco Mussat Sartor; diversi docenti universitari: Roberto Farnè, Antonio Gariboldi, Antonella Pugnaghi e Michele Marangi, Arianna Lazzari.

Agli appuntamenti interverranno diversi amministratori: oltre al sindaco Gian Carlo Muzzarelli e al presidente della Regione Stefano Bonaccini, gli assessori comunali all’Istruzione Grazia Baracchi e alle Politiche giovanili Andrea Bortolamasi. Tra i partecipanti, anche il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Stefano Versari.

I giovani e le scuole non saranno solo al centro di riflessioni e incontri, ma anche protagonisti di “La scuola va in città” con appuntamenti e iniziative negli Istituti comprensivi e nelle scuole superiori, che vedranno anche partecipare docenti e dirigenti scolastici per valorizzare buone pratiche ed esperienze in atto: un percorso che inizierà già la settimana precedente durante Modena Smart Festival 2023 dedicato appunto a “Generazioni”. Mentre alcuni nidi e scuole d’infanzia del sistema integrato 0/6 apriranno i giardini a bambini e famiglie per coinvolgerli con molteplici laboratori sulla natura, il linguaggio, la musica e l’intercultura.

A docenti, educatori e professionisti della formazione sono rivolti gli workshop, cinque in tutto, incentrati su inclusione, didattica fuori classe, tempo pieno, scrittura autobiografica e media education. Ai temi di nutrizione e pasto a scuola, oltre che a come ripensare la scuola media saranno dedicate le due tavole rotonde.

“La scuola va in città” percorrerà anche i luoghi e i linguaggi dell’arte. Al Teatro Storchi, Emilia Romagna Teatro-Ert metterà in scena uno spettacolo che parla in primo luogo ai giovani; appuntamenti con la musica sono in programma inoltre alla Tenda con l’orchestra Moltimondi e al Teatro Tempio con Gli insuperabili. Mentre il festival Passa la Parola, che partecipa all’evento, proporrà per i più giovani uno spettacolo di teatro disegnato, presso la biblioteca Delfini.

Con Europe Direct “La scuola va in città” andrà anche in Europa grazie agli appuntamenti in Galleria Europa incentrati soprattutto sulle possibilità offerte da Erasmus+ per favorire i processi d’internazionalizzazione delle scuole.

“Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città” è un’iniziativa del Comune di Modena con partner Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, Provincia, Regione Emilia-Romagna, Unimore e Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” Alma Mater Unibo. Sostenitori della manifestazione sono Fondazione di Modena, Bper banca, Cirfood, Gulliver e Aliante e Rekeep; con la collaborazione di Fondazione San Carlo, Ert, Fondazione Cresciamo, Modena Zerosei Costruire Futuro, Memo, Europe Direct, Fem, Aps Milano, Festival Passa la Parola e Make it Modena.

Per il programma aggiornato, i luoghi e le modalità di partecipazione: www.modenafascuola.it (modenafascuola@comune.modena.it) oltre alle pagine social Facebook e Instagram dell’evento.

 

LA LEZIONE DI FILOSOFI E PEDAGOGISTI

Giovedì 5 ottobre alle 15.30, presso il Teatro San Carlo di Modena, i saluti del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dell’assessora Grazia Baracchi daranno il via alla prima edizione di “Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città” con la prima delle tre assemblee plenarie in programma, “Placemaker: plasmare luoghi educativi diffusi nella città”.

Sarà innanzitutto Elena Granata, urbanista del Politecnico Milano, a riflettere sulla possibilità di luoghi educativi in grado di far sperimentare ogni giorno relazioni e conoscenze sempre più capaci di accompagnare lo sviluppo affettivo e cognitivo di ciascun cittadino e della collettività intera. Interverranno, quindi il sociologo Mauro Magatti (“La nuova sfida educativa è essere generativi”); Ivo Lizzola (“Per una scuola comunità di ricerca e di senso”) pedagogista e la scrittrice iraniana Moshir Pour Pegah (“Costruire città che educano alla libertà).

Ogni scuola è una comunità sociale dove generazioni diverse s’incontrano e, nell’interazione quotidiana, sviluppano l’arte del convivere e dell’abitare il tempo. Prende le mosse dal presupposto che nei contesti scolastici si apprende anche a diventare cittadine e cittadini in un orizzonte di corresponsabilità e partecipazione la riflessione al centro della plenaria in programma venerdì 6 ottobre (9.30 Teatro San Carlo) che verrà aperta dai saluti del presidente della Fondazione Modena Matteo Tiezzi. Relatrici dell’incontro saranno la pedagogista Luigina Mortari (“Educarci alla cura un percorso infinito”), la filosofa Michela Marzano (“Costruire fiducia tra generazioni”), lo scrittore Paolo Di Paolo (“La bellezza c’è, è solo coperta da un velo”) i biologi Nicola Nurra e Rocco Mussat Sartor (“La cura del mondo: la sfida fra le generazioni”), Roberto Camarlinghi (“Guardarci nel mondo”) direttore della rivista Animazione Sociale con conclusioni a cura dell’assessore alla Cultura e Politiche Giovanili Andrea Bortolamasi.

“Verso la città educante: i sentieri da percorrere” è il titolo e la sfida lanciata dalla terza plenaria in programma sabato 7 ottobre alle 9.30 alla Chiesa San Carlo. La comunità educante è, infatti, un orizzonte mai raggiunto, una città in costante costruzione e rigenerazione, che chiede di aprire cantieri capaci di lavorare su nodi e questioni cruciali: come la questione della cura emotiva e del desiderio, perché la mente non si apre se non si apre il cuore, o come il contrasto alle disuguaglianze, perché in Italia alla povertà materiale si associa quella educativa.

Dopo i saluti del presidente della Regione Stefano Bonaccini, sarà il filosofo Umberto Galimberti ad aprire la riflessione ( “La mente non si apre se non si apre il cuore”). Interverranno, quindi la psico-sociologa Franca Olivetti Manoukian  (“Senza il contrasto alle povertà, le città diventano una fortezza”), lo psicologo Ugo Morelli  (“Aprire i cantieri di creatività diffusa”), Arianna Lazzari di Università di Bologna (“Il sistema integrato 0-6 a sostegno delle comunità educanti: prospettive in ambito europeo”) e il direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale Stefano Versari (“La scuola della nostra fiducia”); le conclusioni sono affidate all’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi.

L’ingresso alle plenarie è libero e aperto a tutti; per il personale educativo e scolastico la presenza è riconosciuta come attività formativa e gli attestati di partecipazione saranno rilasciati da Memo, struttura del Settore Servizi Educativi del Comune di Modena, accreditato dal Miur per la formazione del personale scolastico.

 

DALL’INCLUSIONE A DANTE IN VIDEOGAME

Incontri di formazione ma anche occasioni di confronto che partono da percorsi di ricerca abbinati a esperienze concrete locali o nazionale. Sono cinque gli workshop in programma nell’ambito di “Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città”, l’evento promosso dal Comune di Modena dal 5 al 7 ottobre.

Il primo appuntamento, a cura di Festival Passa la Parola in collaborazione con Memo, si svolge già mercoledì 4 ottobre alle ore 17 presso la sala conferenze della biblioteca Delfini: “Sono nato in mezzo ai topi” è un percorso sulla scrittura autobiografica a partire dalla collana “Gli anni in tasca” rivolto a insegnanti e appassionati di letteratura per ragazzi, condotto da Antonio Ferrara e Giovanna Zoboli.

Gli altri appuntamenti si concentrano nella giornata di venerdì 6 ottobre quando alle 15.30 nella Sala verde della Fondazione San Carlo, ci sarà “La città inclusiva: un vantaggio per tutti”, condotto da Dario Ianes. La presentazione di esperienze d’inclusione che coinvolgono ragazzi e ragazze con differenti abilità e competenze, diventa punto di partenza per sviluppare un dibattito sui molteplici sensi della normalità intesa come uguaglianza di valore e della specialità come rappresentazione della specificità di ciascuno.

“Se la didattica esce dall’aula: entrare nel libro del mondo” è la proposta in programma contemporaneamente presso la Sala 40 Fondazione San Carlo. Con il pedagogista Roberto Farnè si penserà a un altro tipo di scuola, capace di riorganizzare spazi di apprendimento e luoghi dove costruire saperi: una scuola nelle strade e nei vicoli della città in grado di diventare una presenza attiva alla vita sociale del quartiere.

Mentre al Teatro San Carlo, con “Il tempo della scuola” si lavora su come contrastare le disuguaglianze sociali in classe. Punto di partenza saranno i risultati della ricerca condotta da Unimore “Perché il pieno tempo oggi?”, dedicata alla nascita del tempo pieno nelle primarie del territorio grazie al contributo pedagogico di Sergio Neri. Seguirà il racconto delle esperienze contro la dispersione scolastica in atto in alcuni Istituti comprensivi della città.

Ad AGO – Modena Fabbriche Culturali (ore 15,30) con la collaborazione di FEM e con la guida di Michele Marangi il concetto di comunità educante si allarga fino ai media, al giornalismo, ai social network e ai videogame per individuare luoghi di apprendimento formali e informali e scoprire come possono interagire per favorire un’educazione innovativa, digitale e inclusiva. Le esperienze parlano il linguaggio di Future Education Journalism e videomaking fino ad arrivare allo studio della letteratura e, in particolare, di Dante con i videogame.

Gli workshop sono rivolti a docenti, educatori e operatori della formazione. Per il personale educativo e scolastico la presenza è riconosciuta come attività formativa e gli attestati di partecipazione saranno rilasciati da Memo, ente accreditato dal Miur per la formazione del personale scolastico.

Sarà invece dedicata al “Valore del pasto a scuola tra nutrizione e socialità” la tavola rotonda in programma al Cortile del Leccio del Complesso San Paolo giovedì 5 ottobre alle ore 19, realizzata in collaborazione con Cirfood. In un contesto di ripensamento di modelli e luoghi, anche grazie alle risorse stanziate dal Pnrr, diventa importante dedicare una riflessione alla nutrizione a scuola, che è anche occasione fondamentale per educare le giovani generazioni a corretti stili di vita, volti a consumi più responsabili. Interverranno all’evento l’assessora Grazia Baracchi, Luigina Mortari dell’Università degli Studi di Verona, Simona Midili dietista U.O.S Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Ausl Modena, Giuseppina Di Pietro presidente della Commissione Mensa scuole primarie, Lorella Vignali direttore Area Emilia Cirfood.

Una seconda tavola rotonda si svolgerà, infine, al teatro San Carlo venerdì 6 ottobre alle ore 18 e sarà dedicata alla scuola media oggi per “Ripensare una scuola nuova per un’età unica”. La scuola media, a 60 anni dalla costituzione come scuola media unica e obbligatoria, pone molti interrogativi sul suo destino: è possibile costruire una scuola nuova con una identità marcata a misura di adolescenza? Un interrogativo stimolante a cui tenteranno di rispondere Daniele Barca, dirigente IC3 e autore di “La scuola nell’età dello tsunami. Un manifesto per una nuova scuola media” e Maria Pia Veladiano, scrittrice ed ex dirigente scolastica.

Inoltre, durante tutta la settimana, da lunedì 2 a sabato 7 ottobre bambini e famiglie potranno partecipare ai laboratori aperti dedicati alla natura, all’arte, alla musica, alla parola e alle emozioni, allestiti in diversi nidi e scuole d’infanzia del sistema integrato 0/6. Altri, in programma per esempio in centro, al parco, a Memo e a Drama Teatro, saranno rivolti anche a bambini e ragazzi più grandi, ma saranno anche Istituti comprensivi e scuole superiori ad aprire le porte per coinvolgere le famiglie in diverse attività.

 

MUSICA E TEATRO PER DIVENTARE GRANDI

Dal Teatro Storchi alla Tenda, dal Teatro Tempio alla Delfini: “Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città” parla il linguaggio dell’arte coniugato nella musica, nella danza e nel teatro.

Teatro e musica per promuovere le abilità di ciascuno vanno in scena al teatro Tempio giovedì 5 ottobre alle 19 con “L’oca Loca”, spettacolo musicale a cura di Aps Gli insuperabili in collaborazione con il Liceo Scienze Umane Sigonio. Sul palco un “Gioco dell’oca” reinventato e trasformato dove Gli Insuperabili si alternano tra performance musicali, orchestrazioni e recitazioni divertendo e divertendosi con il coinvolgimento del pubblico. L’associazione di promozione sociale Gli insuperabili e il liceo Sigonio promuovono da anni un progetto di integrazione sociale e scolastica rivolto a studenti ed ex studenti del liceo. Cooperazione, divertimento, musica e inclusione sono la base di tutte le attività proposte.

“Il cielo fa da sfondo” è il titolo dell’esclusiva serata evento di Emilia Romagna Teatro Ert/Teatro Nazionale in programma venerdì 6 ottobre alle 21 al teatro Storchi: tre riflessioni sul diventare grandi, in una condivisone tra artisti e spettatori attraverso i linguaggi della danza, del teatro e della musica. Si parte da “Eclissi Dal buio alla luce” Azione danzata per le performers de Le parole del corpo, corso di Alta formazione di Drammaturgia fisica, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, Regione Emilia-Romagna; a cura di Michela Lucenti coreografa e danzatrice fondatrice della compagnia Balletto Civile. Poi il sole lascerà spazio più al cielo e all’indagine attraverso la parola e la scrittura letteraria con il reading a cura di Noemi Grasso attrice e cantante diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino. Il terzo atto dello spettacolo è infine affidato alla voce straordinaria di Casadilego in concerto, la giovanissima cantautrice vincitrice di X Factor 2020 e protagonista dello spettacolo “Lazarus” di David Bowie e Enda Walsh, nella versione italiana di Valter Malosti.

Lo stesso venerdì 6 ottobre, alle 18.30, sul palco della Tenda di viale Monte Kosica va in scena il concerto “Percorsi Sonori”, spettacolo musicale a cura di Modena Moltimondi, l’Orchestra multiculturale formata da studenti e studentesse delle scuole superiori modenesi Venturi, Cattaneo Deledda, Ipsia Corni e Muratori. L’orchestra propone brani provenienti da differenti generi e tradizioni su un progetto a cura di Michele Bonifati, Simone Di Benedetto, Giulio Stermieri.

Infine, per i più piccoli ma non solo, sempre venerdì alle ore 21, l’appuntamento è presso il Chiostro della biblioteca Delfini con “I bestiolini”, spettacolo di teatro disegnato sotto le stelle, con Gek Tessaro, a cura di Festival Passa la parola (in caso di maltempo l’evento si terrà nella Sala Conferenze).

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