Inizieranno lunedì 4 settembre i lavori di riqualificazione del Parco delle Tre Fontane e della Torre dell’Acquedotto di via Gramsci a Formigine.

Si tratta di un progetto di ampio respiro per il valore storico e urbanistico che quest’area, attualmente chiusa al pubblico nonostante sia adiacente al centro storico, rappresenta.

L’intervento è finanziato per circa un milione di euro da fondi PNRR, sarà suddiviso in due stralci, il primo dei quali dovrebbe concludersi entro la fine della primavera 2024.

Ed è proprio nella primavera di novant’anni fa che inizia la storia di questo luogo straordinario che approvvigionò di acqua l’intero territorio.

La torre in cemento armato è servita da una scala a pioli che corre a fianco del tubo che porta l’acqua potabile e da una splendida scala ellittica esterna.

L’area, recintata da un muretto in cemento bianco sovrastato da una cancellata in rete a pannelli verdi, conteneva un giardino pubblico, con fontane. Entrando dal cancello, si ammirava un curatissimo giardino, contornato da una siepe tricolore. A destra dell’ingresso è tuttora visibile ciò che rimane dell’enorme vasca della fontana principale, che aveva zampilli altissimi, mentre sul fronte passeggiata trovavano posto due file di fontane che portano allo stabile della camera del montacarichi, utilizzato per scendere nella sala delle pompe.

Alla fine della guerra, dopo i bombardamenti del 1945, i pochi vani della torre dell’acquedotto furono destinati ad abitazione provvisoria per i coniugi Lotti, che vi abitarono fino al 1968.

Il progetto di recupero è volto a migliorare le condizioni statiche dei corpi di fabbrica, restaurare i manufatti anche attraverso parziali ricomposizioni di elementi andati perduti, rimettere in funzione le fontane decorative, dare nuova vita al cortile e al patrimonio arboreo presente.

Di grande rilevanza sarà anche l’intervento illuminotecnico, che assolverà un ruolo funzionale legato alla fruizione quotidiana ma anche più “scenografico”, per enfatizzare atmosfere e giochi d’acqua.

Nella prima fase conoscitiva del progetto, è già stato rimosso il verde infestante che aveva ormai letteralmente coperto tutte le pavimentazioni originarie e le fontane decorative.

Afferma il Sindaco Maria Costi: “Quella di lunedì sarà una data da segnare nel calendario storico della nostra città. Alla fine dei lavori, noi cittadini potremo riappropriarci di un giardino rimasto chiuso per più di quarant’anni! Riguardo al futuro, il sogno è quello di dar vita a un luogo nel quale poter sensibilizzare anche le giovani generazioni sulla risorsa idrica, che diverrà sempre più preziosa. Ringrazio i progettisti per gli studi accurati che hanno svolto e auguro buon lavoro a chi avrà il compito di intervenire nei prossimi mesi”.

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