C’è anche Carpi fra le candidate a “Capitale italiana della Cultura 2026”, l’iniziativa del Ministero della Cultura (MIC) che premia con un milione di euro la città con il miglior progetto per l’ anno del titolo. La “manifestazione d’interesse” – questo il primo passaggio della procedura di selezione – è stata firmata dal sindaco Alberto Bellelli e inoltrata alla Segreteria generale del Mic.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, il bando non è un “concorso di bellezza”, ma una gara di progettualità, per promuovere la cultura nelle città di qualunque dimensione, e per valorizzare il patrimonio culturale, sia materiale sia immateriale, attraverso una forma di confronto e di competizione tra le diverse realtà territoriali, incentivando così la crescita del turismo e dei relativi investimenti.

Alla scadenza dei termini risultano 26 gli aspiranti per il 2026: sono 22 Comuni (dei quali otto capoluoghi di provincia) e quattro Unioni; in Emilia-Romagna c’è anche Rimini. Chi intende completare il procedimento dovrà poi far pervenire al Ministero, entro fine settembre, il cosiddetto “dossier di candidatura”, cioè il dettagliato programma di iniziative che verrebbero realizzate in caso di conferimento del titolo.

Entro fine anno sarà quindi compilata la lista ristretta (massimo dieci candidati) all’interno della quale una Giuria di sette esperti indipendenti, a seguito di “audizioni”, individuerà il nome da raccomandare al Ministro della cultura, che a sua volta lo proporrà al Governo per il decreto di nomina, previsto per la primavera prossima.

La “Capitale italiana della cultura” è stata istituita nel 2014 dall’allora ministro Franceschini, su impulso delle cinque finaliste “battute” da Matera per la “Capitale Europea della Cultura 2019”, che non volevano mandare disperso il lavoro fatto per quella competizione.

Finora hanno ricevuto questo riconoscimento: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015, d’ufficio quali finaliste della “Capitale Europea della Cultura 2019”); Mantova (2016); Pistoia (2017); Palermo (2018); Parma (2020-21, prorogato causa pandemia); Procida (2022); Bergamo-Brescia (2023, nominate dal Governo senza bando, in memoria delle vittime da Covid); Pesaro (2024); Agrigento (2025).

 

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