Un’Azienda in continuo rinnovamento e dalla organizzazione flessibile, per intercettare i cambiamenti del profilo di salute di una comunità, quella bolognese, anch’essa in costante mutazione, negli stili di vita come nelle consapevolezze culturali. La sintesi plastica di come l’Azienda USL di Bologna sia cambiata in questi ultimi tre anni, pur immersa in un inedito scenario pandemico, è andata in scena oggi pomeriggio, 4 luglio, tra i tigli del Giardino di Corte Roncati, storico presidio della sanità cittadina.

Attorno a Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna, alla presenza dell’Assessore regionale Raffaele Donini, del Magnifico Rettore Giovanni Molari e dell’Assessore comunale Luca Rizzo Nervo, una nutrita rappresentanza degli 82 nuovi dirigenti, in linguaggio tecnico “middle management”, nominati nell’ultimo triennio dall’attuale direzione aziendale. Sono medici ospedalieri e del territorio, della salute mentale e della sanità pubblica, esperti di organizzazione dei servizi e dei territori, dirigenti amministrativi, ingegneri, tecnici, divisi quasi a metà tra donne e uomini, con lieve prevalenza dell’universo femminile, di età compresa in un ampio arco generazionale tra il 1954 e il 1988, con folta presenza degli anni ’70.

Si tratta, in parte, del naturale ma non scontato rinnovamento dei professionisti che nel triennio hanno lasciato i propri incarichi per raggiungimento dei limiti di età, ma anche del nuovo disegno del profilo organizzativo dell’Azienda. Bologna, una città aperta e inclusiva, necessita di servizi in grado di intercettare dalla bassa soglia alla ricerca, per una risposta di salute sempre più equa, accessibile e integrata tra territorio e ospedale. Nuovi servizi, affidati a nuovi dirigenti.

“Il triennio che abbiamo attraversato ha visto l’Azienda impegnata a fronteggiare sfide sanitarie del tutto nuove per l’intero sistema di welfare occidentale – commenta Paolo Bordon, Direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna. La pandemia, in tutte le sue mutevoli fasi ed emergenze, la post pandemia, con il recupero degli standard pre-covid, la costruzione di nuovi modelli clinici ed assistenziali di presa in carico e di follow up, in particolare dei pazienti cronici e fragili, solo per citare alcuni esempi. Un rinnovamento continuo dell’organizzazione e quindi dei servizi, che non abbiamo avuto il tempo di restituire pienamente, ai cittadini e ai professionisti, avviata ancor prima della formalizzazione del DM77 e del PNRR. Lo facciamo oggi, attraverso la presenza e i volti degli 82 dirigenti che questa direzione ha nominato a partire dal luglio 2020. Una fotografia di gruppo che ben rappresenta il mutamento dell’Azienda Usl di Bologna e l’orizzonte al quale stiamo guardando”.

Un’Azienda che si rinnova anche attraverso dirigenti nuovi, chiamati ad interpretare, ciascuno nell’esercizio delle proprie competenze e responsabilità, le nuove missioni che della prossimità, dell’innovazione tecnologica ed organizzativa, della tempestività e dell’appropriatezza dei percorsi di salute, fa le parole chiave del proprio agire al servizio della comunità.

Ora in onda:
________________