Presidi a Guastalla e Correggio e raccolta firme dei sindacati per il Servizio mensa Ausl. Un pacchetto di cracker consegnato a ogni dipendente per compensare, ironicamente, lo scarso servizio mensa offerto dell’Ausl a seguito dell’appalto. Questo il gesto simbolico che i delegati delle categorie della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno messo in atto oggi durante il presidio all’ospedale di Guastalla e che replicheranno domani al presidio San Sebastiano di Correggio.

Continua dunque la vertenza sul servizio mensa aperta dai sindacati dopo l’introduzione dal mese scorso del servizio sostitutivo che ha creato numerosi disagi in tutta l’azienda e in particolare sui distretti di Guastalla e Correggio, quelli privi di una mensa aziendale, dove lavorano circa 1.200 dipendenti.

“Il problema riguarda in primis questa ampia fetta di colleghi – dichiarano Gaetano Merlino, Fp Cgil, Alberto Ansaloni, Cisl Fp e Franco Danese, Uil Fpl – ma in generale tutti i dipendenti dell’azienda Ausl. Alla direzione chiediamo di: intervenire rapidamente ampliando il numero dei locali che offrono il servizio ‘completo’ e ‘ridotto’ con particolare attenzione ai distretti e ai servizi territoriali che non hanno accesso a una mensa interna verificando anche la possibilità di utilizzarli nei negozi di alimentari/supermercati; il ripristino del servizio da asporto su tutta l’azienda eliminato dal 1 maggio senza alcuna discussione preventiva; l’ampliamento delle fasce orarie in cui si possa consumare il buono pasto e la revisione del valore del buono pasto”.

E’ partita anche una raccolta firme tra tutti i dipendenti a supporto di queste richieste. “Auspichiamo – riprendono i delegati sindacali – che la direzione, al di là delle occasioni in cui pubblicamente elogia il personale, dimostri in questa occasione un reale interessamento alle condizioni concrete e quotidiane di lavoro del personale. Sono importanti i riconoscimenti delle istituzioni e dei vertici aziendali, ma ci aspettiamo la stessa attenzione anche a queste richieste finalizzate solo a migliorare le condizioni quotidiane di lavoro di 7.000 persone”.

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