«Il dato è sicuramente confortante, ma non dobbiamo cullarci sugli allori e pensare che la strada sia in discesa». Da Lapam Confartigianato commentano positivamente i dati dell’export modenese nel primo trimestre del 2023, che segna un +7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo un’indagine effettuata dall’ufficio studi dell’associazione, nei primi tre mesi di quest’anno il valore delle esportazioni della provincia di Modena sfiora i 4,5 miliardi, vale a dire un quinto (il 20,7%) del valore dell’export emiliano-romagnolo. Bisogna specificare che l’aumento del valore delle esportazioni è influenzato da un’inflazione elevata e dall’andamento dei prezzi all’esportazione, che per i prodotti manifatturieri no energy su base annuale hanno registrato un +8,5% a gennaio, un +7,6% a febbraio e un +5,7% a marzo 2023.

Scendendo nel dettaglio per quanto riguarda l’export delle micro e piccole imprese, se confrontiamo le esportazioni del primo trimestre 2023 con quelle del 2022, la provincia di Modena vede un trend del -0,9%, in controtendenza rispetto all’andamento delle esportazioni complessive modenesi: più della metà dell’export di micro e piccole imprese (il 52,3%) è dovuto a esportazioni di prodotti alimentari.
I manufatti realizzati in provincia di Modena nei settori a maggior presenza di MPI vengono venduti per oltre la metà (57,7%) nei vicini Paesi UE, dove l’export di questi prodotti registra un calo dell’8% nel primo trimestre 2023, a fronte del +1% del totale export manifatturiero modenese verso l’Unione Europea. A trainare il trend negativo sono i cali delle esportazioni verso Spagna (-22,5%) e Germania (-10,9%). Oltre un terzo (42,3%) dell’export delle micro e piccole imprese è invece diretto verso i Paesi extra-UE, con una crescita del 10,7%.
«Come evinciamo dai numeri – concludono da Lapam Confartigianato – le micro e piccole imprese sono quelle che maggiormente hanno faticato a mantenere gli standard raggiunti gli anni precedenti. È un dato che sicuramente deve far riflettere per quanto, complessivamente, l’export in generale abbia ripreso a viaggiare con numeri importanti. Dobbiamo proseguire con gli investimenti, soprattutto in ottica di sostenibilità ed economia circolare, per affermare l’immagine di valore, efficienza e qualità che il Made in Italy rappresenta nel mondo».

 

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