Il gruppo Sic Ex Murige Genmae, ovvero i tifosi neroverdi che si occupano di animare la curva del Sassuolo, hanno chiesto un confronto con la cittadinanza in una riunione aperta presso la palestra di Braida per sensibilizzare  – così hanno detto gli stessi organizzatori –  su un particolare tema ovvero, la possibilità di giocate la serie A in Città e non a Reggio Emilia.

La tesi sostenuta dal gruppo ultras cittadino è stata arricchita da una collegamento in remoto con Giacomo Manca, architetto da anni impegnato in impiantistica sportiva e co-progettista di alcuni stadi come ad esempio il Sant’Elia di Cagliari. Uno stadio tarato sul reale bacino cittadino, hanno detto gli organizzatori (considerando il minimo richiesto per la massima serie di 12.000 posti), magari realizzato con strutture prefabbricate e maggiormente “sostenibili” al momento.

Alla voce costi dell’operazione, lo stesso professionista chiamato a intervenire all’iniziativa ha stimato un 2000 euro per posto con una spesa probabile di circa 20 milioni di euro. Non sono mancate le voci critiche nel corso della serata, che gli organizzatori non hanno censurato e alle quali è stato dato il doveroso spazio.

Espressa anche tutta la riconoscenza alla figura del Dott. Squinzi, di certo imprescindibile protagonista di un sogno calcistico che dura da oramai molti anni e che vede il Sassuolo militare nella massima serie da dieci anni consecutivi. Proprio quella serie A, sostengono a gran voce gli organizzatori, si poteva e si potrebbe – dicono – giocare a Sassuolo.

Su questo tema gli ultras chiamano a esprimersi la cittadinanza attraverso la petizione dal titolo “La Serie A a Sassuolo? E’ ancora possibile!” che ha avuto inizio proprio nel corso della serata e terminerà con la fine della stagione 2023/2024.

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