Archivio Ausl Bologna – foto Paolo Righi

Nuovo Polo Materno-Pediatrico dell’Ospedale Maggiore finanziato con 52.500.000 euro (art. 20, L. 67/88)

Il futuro Polo Materno-Pediatrico dell’Ospedale Maggiore trova completo finanziamento nell’accordo di programma fase VI per un valore economico di 52.500.000 euro. Purtroppo, come noto, dalla fine del 2021 nel mercato delle costruzioni si è registrato un progressivo incremento dei costi, motivo per cui il progetto presentato nel 2019 (e inserito all’interno dell’accordo di programma precedente) è stato soggetto ad una revisione e conseguente affinamento per consentirne la fattibilità finanziaria.

L’intervento prevede la costruzione di un nuovo edificio in cui si concentrano l’area ostetrico-ginecologica, il pronto soccorso pediatrico e i reparti di degenza materno-infantili. Il progetto nasce dalla necessità di adeguare gli spazi ai nuovi bisogni assistenziali degli utenti che si rivolgono a questo presidio ospedaliero, adattando le diverse strutture ai requisiti richiesti dalla norma sismica vigente. In particolare, il progetto – che coinvolge una superficie di 15.500 mq per un numero complessivo di 90 posti letto – rientra in una più ampia progettazione “Piano Direttore” che desidera rendere l’Ospedale Maggiore di Bologna un “Echospital”: un nuovo complesso ospedaliero integrato in un ecosistema sanitario compatto, equo, solidale ed ecogestito. Senza mai interrompere i servizi che verranno sempre garantiti ai cittadini, il “Piano Direttore” presuppone infatti di risolvere criticità puntuali e raggiungere obiettivi specifici che concorreranno alla definizione del progetto complessivo, secondo tempistiche dettate dalla disponibilità dei finanziamenti. Nello specifico, grazie al finanziamento di 52.500.000 euro nell’ambito dei fondi ex art.20 della L.67/88, l’area materno infantile dell’Ospedale Maggiore potrà contare su spazi più ampi, sicuri e a misura di bambino in cui non mancheranno le attenzioni e lo studio di aree dedicate a mamme e bimbi con disabilità, rendendo dunque l’ospedale sempre più sicuro ed inclusivo per tutti. In questa direzione va anche la scelta di collocare il Pronto soccorso ostetrico ginecologico e il Pronto soccorso pediatrico in continuità al Pronto soccorso generale, ambienti che condivideranno la camera calda che sarà oggetto di ampliamento e riqualificazione. La riorganizzazione degli spazi rispecchia una visione strategico-operativa che mira a garantire la prossimità ai principali team specialistici dedicati all’urgenza, favorendo multidisciplinarietà e multiprofessionalità, nonché una migliore qualità dell’assistenza.

 

800.000 euro per opere di miglioramento sismico per la risoluzione di macro-vulnerabilità locali

Nella programmazione aziendale, grazie al finanziamento regionale di oltre € 4 milioni (programma S16), è stato attuato un piano che contiene 18 progetti di miglioramento sismico la cui finalità è risolvere le criticità puntuali di alcuni edifici dei complessi ospedalieri dell’Azienda USL di Bologna, che nelle cosiddette verifiche di vulnerabilità sismica erano risultati particolarmente critici. Tra questi interventi, in particolare, è previsto il miglioramento sismico della Palazzina Ambulatori e dell’atrio dell’Ospedale Maggiore, la cui realizzazione è stata articolata in una sequenza di stralci in successione che porteranno via via ad un miglioramento complessivo dell’intera struttura. Con il finanziamento di 800.000€, nell’ambito dei fondi ex art.20 della L.67/88, sarà possibile completare l’ultimo stralcio di risoluzione delle macro-vulnerabilità locali della palazzina ambulatori dell’Ospedale Maggiore.

 

Con un finanziamento di 1 milione di euro ex art. 20 il rinnovo delle tecnologie biomediche per l’area chirurgica e post chirurgia dell’Azienda USL di Bologna

Se per certi versi gli investimenti PNRR per tecnologie biomediche sono orientati al rinnovo tecnologico dell’area bioimaging (diagnostiche radiologiche, TC, angiografi, mammografi ed ecografi), con questa linea di finanziamento art. 20 sarà possibile un’azione di rinnovo delle tecnologie biomediche dell’area chirurgica e post-chirurgica. Queste hanno la finalità di garantire, da un lato, la sostituzione di alcuni sistemi end of service/end of support per mantenere in efficienza le tecnologie e  per assicurare la continuità di erogazione delle prestazioni sanitarie nelle aree critiche dove ritardi di ripristino possono impattare sulla continuità di erogazione di servizi e sull’allungamento delle liste di attesa, dall’altro, il rinnovo tecnologico delle apparecchiature tecnologicamente meno avanzate per assicurare nelle prestazioni erogate livelli di efficacia adeguati alle crescenti possibilità diagnostiche e di cura che l’evoluzione dei Dispositivi Medici può garantire ai pazienti. Il piano di rinnovo di queste tecnologie non prevede variazioni di rilievo nell’offerta sanitaria, bensì consentirà di ottenere maggior sicurezza nelle attività e miglioramento di efficienza sui tempi di erogazione delle prestazioni con conseguente riduzione delle liste di attesa.

 

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