Erano da poco passate le 18.30 di sabato scorso quando alcuni residenti di un quartiere del comune di Novellara hanno contattato il numero di emergenza 112 per segnalare “delle forti grida” che provenivano da una vicina abitazione. Immediatamente il 112 allertava l’aliquota radiomobile della compagnia dei carabinieri di Guastalla e la stazione dei carabinieri di Novellara che si recavano tempestivamente sul posto.

All’arrivo i militari effettivamente sentivano subito delle forti urla provenire da un’abitazione e, con le dovute cautele, si avvicinavano verso l’ingresso sentendo chiaramente delle grida in lingua straniera e italiana, nonché dei forti colpi contro una porta. In particolare, i carabinieri udivano chiaramente le seguenti frasi “vieni fuori o ti ammazzo” e altrettanti altre parole di aiuto da parte di una donna. Nell’immediato veniva individuato un uomo con in mano una canna da pesca che alla vista dei carabinieri cercava di nascondersi per poi essere fermato. Le continue urla inducevano gli operanti a salire le scale del condominio fino a individuare due uomini che rispettivamente con un piccone e una bottiglia di vetro colpivano ripetutamente la porta di accesso della camera dove alloggiavano due coniugi. Nonostante le varie intimazioni, i due proseguivano nella condotta delittuosa arrivando a rivolgersi minacciosamente verso i militari che a quel punto, anche al fine di evitare di essere aggrediti, riuscivano a immobilizzare i due nonostante la forte resistenza oppostagli, in quanto gli stessi sferravano calci e pugni che, fortunatamente non andavano assegno. Cristallizzata la situazione e riusciti a bloccare i due esagitati unitamente al loro amico fermato all’atto dell’ingresso con in mano una canna da pesca, i tre venivano condotti in caserma e tratti in arresto con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi ed oggetti atti ad offendere.

Si tratta di tre cittadini pakistani di età fra i 30 e i 47 anni residenti nella bassa reggiana che al termine delle formalità di rito sono stati ristretti a disposizione della Procura reggiana diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci. Il relativo procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale. Contestualmente i carabinieri procedevano al sequestro delle armi bianche illecitamente detenute. Al vaglio dei carabinieri le motivazioni che hanno indotto i tre cittadini pakistani a compiere quella che è apparsa essere una spedizione punitiva e che potrebbe essere legata a un diverbio scaturito tra le parti precedentemente in un locale pubblico.

 

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