ROMA (ITALPRESS) – “Il 2022 ha segnato un punto di svolta per la politica monetaria della Bce. Le prospettive di inflazione sono mutate bruscamente per effetto di due tipologie di shock che hanno colpito l’economia contemporaneamente. Innanzitutto, l’area dell’euro ha subìto una serie senza precedenti di shock negativi dal lato dell’offerta, causati dalle interruzioni nelle catene di approvvigionamento indotte dalla pandemia, dall’ingiustificabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia e dalla conseguente crisi energetica, che hanno significativamente accresciuto i costi degli input in tutti i settori dell’economia. In secondo luogo, si è verificato uno shock positivo della domanda a seguito della riapertura delle attività economiche dopo la pandemia, che ha consentito alle imprese di trasmettere gli aumenti dei costi ai prezzi molto più rapidamente e intensamente che in passato”.
Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, nell’editoriale che accompagna la presentazione del rapporto annuale.
“Abbiamo adottato una serie di misure per normalizzare l’orientamento della politica monetaria e rispondere tempestivamente alla sfida che si profilava sul piano dell’inflazione. Tuttavia, con l’evolvere delle prospettive di inflazione è apparso chiaro che conseguire un orientamento di politica monetaria sostanzialmente neutrale non sarebbe stato di per sè sufficiente”, ha aggiunto. “Nel mese di dicembre, dopo l’ultima riunione di politica monetaria dell’anno, abbiamo quindi annunciato che i tassi di interesse avrebbero continuato ad aumentare in misura significativa a un ritmo costante, per raggiungere livelli abbastanza restrittivi da assicurare un tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo. Al tempo stesso abbiamo dichiarato che avremmo anche iniziato a ridurre il portafoglio dei titoli del PAA a partire da marzo 2023, a un ritmo misurato e prevedibile”, ha concluso.
(ITALPRESS).
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