In queste ore sta iniziando il rendiconto dei danni causati dall’ondata di maltempo di questi giorni. Ma già questa mattina, la Regione ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una determinazione urgente, ovvero una procedura speditiva d’emergenza, per poter accedere in tempi brevissimi a un primo stanziamento di fondi, nel minor tempo possibile. E già da oggi iniziano le operazioni di ripristino e ritorno alla normalità

E’ quanto annunciato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso delle due riunioni di questa mattina – la prima a Faenza, nel ravennate, la seconda a Imola, nel bolognese –, in cui ha incontrato i sindaci dei comuni colpiti dalle esondazione di corsi d’acqua e frane, insieme alla vicepresidente Irene Priolo e alla direttrice dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, Rita Nicolini. Due riunioni, ha sottolineato il presidente, che servono in primo luogo a raccogliere segnalazioni e necessità delle comunità coinvolte, oltre a garantire vicinanza e sostegno e fare il punto della situazione.

Bonaccini ha rinnovato il proprio ringraziamento, unitamente alla vicepresidente, a tutti coloro che sono impegnati nei soccorsi, Prefettura, Forze dell’ordine, Protezione civile, sindaci, “e anche alle Regioni che ci hanno offerto da subito disponibilità, aiuto e supporto”.

Dopo l’invio, ieri, della richiesta di stato di mobilitazione del sistema di Protezione civile nazionale in Emilia-Romagna, subito accolta dal ministro Nello Musumeci, fra i temi prioritari entra quello dei rimborsi per i danni generati.

“Questa mattina- ha detto il presidente Bonaccini- ho inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una determinazione che non quantifica i danni, ma è una procedura speditiva d’emergenza per poter accedere a un primo stanziamento in tempi brevi. Il rendiconto completo lo faremo comunque rapidamente, come è sempre accaduto in altre situazioni simili: inizieremo a lavorare già dalle prossime ore con i nostri tecnici, in collaborazione con i Comuni”.

“Confermo- ha aggiunto- che siamo di fronte a un evento eccezionale, con precipitazioni persistenti di dimensioni tali che non si erano mai verificate in così poco tempo. Ora, il nostro impegno è lavorare insieme per tornare il prima possibile alla normalità. Al momento, resta massima l’attenzione sull’Appennino per il pericolo di frane e micro-frane. Parliamo di un territorio colpito prima dalla siccità e poi da un’impressionante caduta d’acqua. E ci tengo a ribadire, qui nei luoghi maggiormente colpiti, che faremo tutto ciò che serve per assistere chi ha bisogno, adesso nell’emergenza e dopo, quando il ritorno alla normalità dovrà essere accompagnato con i risarcimenti dovuti e tutto il sostegno necessario”.

All’incontro di Faenza erano presenti il sindaco, Massimo Isola, il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, il presidente della Provincia di Ravenna e regionale dell’UPI (Unione delle Province d’Italia), Michele De Pascale, e i sindaci dei comuni colpiti.

A Imola, oltre al primo cittadino, Marco Panieri, e ai diversi sindaci, erano presenti il sindaco della Città metropolitana di Bologna, Matteo Lepore, e la vice prefetto di Bologna, Anna Pavone.

L’aggiornamento

L’evoluzione della situazione ha portato al passaggio dello stato di allerta da rosso ad arancione.

Stamani, alle 9, si è svolto un briefing tra la Sala operativa dell’Agenzia regionale di protezione civile e il Dipartimento nazionale.

È emerso come, al momento, permangano situazioni di rotture/esondazioni sul Lamone (zona Bagnacavallo, nel ravennate), non ancora risolte. Il livello d’acqua nelle campagne è alto, lambisce anche il centro cittadino.

Quasi risolta, invece, la rottura dell’argine sinistro del Sillaro; rilevate piccole criticità sul Quaderna e sul Senio, dove sono state fatte alcune evacuazioni.

Nella giornata di ieri, i Vigili del fuoco (94 uomini nel bolognese, 68 nel ravennate, 61 in provincia di Forlì-Cesena) hanno effettuato oltre 800 interventi; altri 185 sono in coda nel ravennate e nel forlivese (recupero beni, svuotamento cantine).

Mobilitati mezzi meccanici per rimuovere terra, fango, detriti; ma anche droni, battelli, mentre da Venezia un elicottero ha integrato quello di Bologna.

Come stabilito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, a partire da stasera saranno operative colonne mobili di Veneto e Toscana a Castel Bolognese e a Imola, per effettuare la pulizia delle case e il pompaggio delle acque.

Disponibili altre cinque Regioni: sono pronte a intervenire se richiesto. Si sta valutando di convogliare le organizzazioni nazionali del volontariato di Protezione civile su Faenza.

Per quanto riguarda l’esercito, su richiesta delle Prefetture di Ravenna e Bologna, sono state attivate squadre per il monitoraggio degli argini dei fiumi. Oggi è operativa una squadra a Sesto Imolese.

Infine, due mezzi aerei sono disponibili a Cervia e a Rimini.

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