“Disastro porta a porta tra Modena e Distretto Ceramico, non si può imporre una fase della raccolta dei rifiuti ai cittadini senza garantirgli vantaggi economici e ambientali attraverso un nuovo ciclo di vita dei materiali riciclati con conseguente risparmio sulle bollette di aziende e famiglie”. Lo sostiene il consigliere regionale della Lega,  Stefano Bargi, che sul tema ha presentato una interrogazione alla Giunta Bonaccini.

“Tra il 2019 e il 2021 c’è stata una flessione nella percentuale dei rifiuti riciclati, ciò che contraddice gli obiettivi della raccolta differenziata porta a porta” spiega il leghista secondo cui “la Regione deve adottare misure necessarie a risolvere le problematiche ambientali e igienico-sanitarie che costituiscono un ostacolo, per famiglie e imprese, che si impegnano nella raccolta differenziata”.

Bargi sollecita anche una fotografia aggiornata sulla “percentuale di riciclaggio di ogni singola tipologia di rifiuti e quale sia lo stato del mercato delle materie prime seconde derivanti dal recupero/riciclaggio dei rifiuti”. Alla Regione e ad Atersir il leghista chiede di “vigilare riguardo il costo del sistema di raccolta porta a porta e l’impatto sulla bollettazione a carico di famiglie e imprese, anche rispetto al precedente sistema di raccolta per cassonetti”.

Bargi, nel suo atto ispettivo, denuncia come “l’approvazione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti e Bonifica Siti Contaminati (PRRB) 2022-2027 ha determinato un nuovo assetto nella pianificazione del settore dei rifiuti e la relazione sulla sua applicazione fa emergere che negli anni 2019 – 2021, dopo l’introduzione del nuovo sistema di calcolo, il valore del tasso di riciclaggio ha registrato un costante calo rispetto al passato, fermandosi al 55%”.

La diffusione del sistema di raccolta differenziata porta a porta, secondo Bargi che cita ad esempio l’attività di Hera nel modenese e il suo distretto ceramico, “sta causando disagi a diversi cittadini, specie a coloro che abitano nei condomini o in aree inadatte alla conservazione del rifiuto urbano, che si sono trovati in difficoltà nella gestione di raccolta differenziata senza poterne comprendere i benefici di carattere economico ed ambientale. L’assenza di cassonetti vicino alle abitazioni – ha denunciato Bargi – ha già portato all’abbandono dei rifiuti per strada e costretto diverse persone ad accumularli. Inoltre, specie nei centri storici delle città, dove i rifiuti rimangono esposti per lunghe ore a fianco alle attività commerciali come bar e ristoranti, sono state segnalate problematiche ambientali e igienico-sanitarie. Tale lentezza nel sistema di raccolta ha ovviamente un forte impatto anche rispetto al decoro urbano”.

Soprattutto, conclude Bargi, “la mancanza di un beneficio economico apprezzabile, a fronte del maggiore impegno assunto in capo a famiglie e imprese, costituisce un ulteriore ostacolo alla diffusione del sistema di raccolta porta a porta”.

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