Con l’approvazione di due delibere, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, l’Amministrazione Comunale ha deciso di estinguere i crediti – sino a mille euro – maturati dal 2000 al 2015, consentendo la ripresa delle rateizzazioni sospese per i crediti di maggior importo e di offrendo ai contribuenti la possibilità di chiudere, attraverso un accordo conciliativo, le liti tributarie davanti alle commissioni provinciali e regionali ed alla Corte di Cassazione. “Una decisione ispirata a razionalizzazione, equità ed aiuto – afferma l’Assessore al Bilancio Roberto Lodi – adottata dal Comune di Mirandola facendo propria la facoltà attribuitale dall’attuale Governo con la legge di Bilancio 2023 ed il conseguente decreto di conversione”.

 

Un primo blocco di interventi riguarda le controversie tributarie. Sono stati previsti tre istituti:

a)    la definizione agevolata del contenzioso pendente al 1° gennaio 2023, che prevede il pagamento della sola imposta, in tutto o in parte, a seconda dello stato del contenzioso; in particolare è previsto il pagamento del 100% dell’imposta in caso di ultima sentenza depositata favorevole all’ente, del 40% se l’ultima sentenza di primo grado è favorevole al contribuente, del 15% se l’ultima sentenza di secondo grado è favorevole al contribuente, del 5% se il ricorso è pendente in Cassazione e le sentenze di merito vedono l’ente soccombente in entrambi i gradi di merito; infine, per le cause ancora non discusse la definizione, sempre a domanda dell’interessato, si ottiene col pagamento del 90% dell’imposta;

b)    la conciliazione agevolata, che prevede l’accordo tra Comune e contribuente, con riduzioni delle sanzioni ad un diciottesimo, in luogo della riduzione del 40% prevista per i giudizi di primo grado e della riduzione del 50%, per i giudizi di secondo grado;

c)    l’accordo transattivo per ricorsi pendenti in Corte di Cassazione, che prevede la riduzione delle sanzioni ad un diciottesimo.

È stata, inoltre, prevista la possibilità di regolarizzare gli omessi versamenti rateali, al 1° gennaio 2023, relativi a piani di rateazioni di accertamenti con adesione, conciliazioni giudiziali, accordi di mediazione e acquiescenza, a condizione che l’ente non abbia già notificato intimazione ad adempiere. Le rate scadute possono essere pagate per la sola parte relativa all’imposta e possono essere ulteriormente rateizzate in 5 anni.

Per quanto riguarda il contenzioso, la scelta dell’amministrazione comunale è stata motivata dall’esigenza di tutelare comunque le ragioni del Comune, con il pagamento dell’imposta e degli interessi, ed allo stesso tempo, per evidenti ragioni di compliance e di chiusura di un contenzioso che mediamente dura 10 anni, di permettere una riduzione significativa delle sanzioni (ogni 1.000 euro di sanzioni se ne pagano solo 55,56). La regolarizzazione degli omessi versamenti rateali rappresenta un aiuto verso i contribuenti più in difficoltà, fermo restando la tutela degli interessi comunali, visto che l’imposta deve essere comunque integralmente pagata. Con questo strumento, quindi, si tutela l’equità fiscale (tutti pagano l’imposta), ma allo stesso tempo l’Amministrazione si dimostra attenta e vicina ai contribuenti in difficoltà, avendo voluto l’azzeramento delle sanzioni.

Infine, l’Amministrazione ha deciso di stralciare i carichi fino a mille euro affidati all’Agente della riscossione nel periodo 2000-2015. Si tratta di crediti, in alcuni casi ultraventennali, che l’Agente incaricato della riscossione non sia riuscito a riscuotere, anche in ragione dell’esiguità degli importi che rende antieconomica l’azione di recupero forzato (considerando come i costi di tale procedura, nel caso in cui non vi siano beni da aggredire, rimangano a carico del Comune). Si tenga presente poi come, per legge, l’Agente della riscossione non possa attivare alcun tipo di pignoramento per importi inferiori a 300 euro. Quindi, complessivamente si tratta di crediti vetusti (per circa 600 mila euro) di difficile, se non impossibile, esazione che appesantiscono inutilmente il bilancio comunale. Lo stralcio di tali crediti non incide in alcun modo sul bilancio comunale: i crediti con anzianità superiore a 5 anni, infatti, sono neutralizzati con un accontamento, di pari importi, a fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE). Quindi, in sostanza, si tratta di un’operazione di “pulizia” del bilancio comunale.

“Mirandola – dichiara Lodi – sceglie di accelerare nella riscossione dei crediti ancora in essere e tende la mano, come da abitudine di questa governance, alla cittadinanza con lo stralcio totale dei crediti fino a mille euro e la possibilità di riprendere le rateizzazioni sospese. Scegliendo inoltre di applicare le direttive contenute nella legge di Bilancio, l’Amministrazione ha voluto dare ai cittadini ed alle imprese la possibilità di concordare, entro il prossimo 30 Giugno 2023, una rimodulazione per il pagamento dei debiti verso l’ente. Un vantaggio reciproco che permetterà al Comune di recuperare preziose risorse da reinvestire in servizi per la comunità, chiudendo la pratica relativa a pendenze che si protraevano nel tempo senza alcun vantaggio per alcuna delle due parti in causa”.

 

 

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