Acqua Campus CER-Analisi falde pereto

Un altro dato negativo si aggiunge al già deficitario quadro idrologico dell’area Padana. Pur contando su una maggiore presenza di acqua superficiale rispetto ai territori di Lombardia, Piemonte e Veneto, l’Emilia-Romagna mostra la sua fragilità idrica alla luce del dato che emerge dalla nuova rilevazione, effettuata nei primi due mesi del 2023, dall’Osservatorio Falde CER-ANBI che può contare su 120 stazioni di rilevazione dislocate sull’intero territorio regionale.

Oggi, infatti, nonostante alcuni giorni di pioggia e nevicate sui crinali, che hanno parzialmente alimentato i torrenti appenninici, si nota che le falde acquifere sotterranee permangono in sofferenza; la provincia più colpita è quella di Reggio Emilia (-80%) seguita da Modena (-57%), Parma (-50%), Rimini (-49%), Bologna (-47%), Ferrara (-35%), Ravenna (-19%), Piacenza (-18%) e Forlì-Cesena (-12%).

“L’indagine sull’analisi delle falde che il CER monitora puntualmente nelle diverse aree dell’Emilia-Romagna e che pubblicherà con regolare scadenza rappresenta uno strumento utile per avere un quadro idrico complessivo più aggiornato e affidabile”, spiegano Nicola Dalmonte e Raffaella Zucaro, rispettivamente presidente e direttrice generale del CER.

“In un quadro-Paese del tutto deficitario, in cui la siccità che si preannuncia per i prossimi mesi lancia pesanti dubbi sulla reale possibilità di soddisfare pienamente le richieste, la situazione delle falde mostra come lo stato idrologico possa cambiare anche a distanza di pochi chilometri da provincia a provincia – rileva Francesco Vincenzi, presidente di ANBI e ANBI Emilia-Romagna –. L’auspicio è quello che gli ultimi apporti nevosi possano almeno facilitare l’infiltrazione delle acque nelle conoidi delle falde, contribuendo all’innalzamento dei livelli entro la fine di Marzo”.

 

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