Sono state completate le analisi sulla qualità dell’aria effettuate da Arpae in relazione all’incendio che si è sviluppato mercoledì 8 febbraio 2023 nell’impianto di selezione e stoccaggio di rifiuti speciali nell’azienda Longagnani di via Giardini 1314 a Modena. I valori rilevati  non evidenziano criticità.

Le indagini sono state svolte nei punti di monitoraggio ambientale individuati in base al contesto territoriale potenzialmente interessato dalla ricaduta dei fumi dell’incendio che, iniziato intorno alle 6.00 circa, risultava poi completamente estinto nelle prime ore pomeridiane dello stesso giorno. I campionamenti hanno riguardato la ricerca di composti organici volatili (COV), idrocarburi aromatici (benzene, toluene, etilbenzene e xileni), aldeidi (formaldeide, acetaldeide, acroleina), ammoniaca e acido solfidrico e sono stati effettuati presso 6 punti individuati attorno all’impianto e in prossimità dell’agglomerato urbano:

1.  strada Martiniana, 21  – AUSL Dipartimento di Sanità Pubblica

2.  via Settembrini – Scuola Materna San Giovanni Battista

3.  via Giardini, 1324 – G.A. Operations

4.  via Jacopo Da Porto Sud angolo Stradello Riva

5.  stradello S.Marone, 14-16 – Scuola Materna Santa Margherita di Canossa

6.  stazione fissa di monitoraggio della qualità dell’aria di via Giardini.

I risultati analitici, rappresentativi delle ore più critiche (dalle 10.00 dell’8 febbraio alle 10.00 circa del 9 febbraio 2023), hanno mostrato livelli di inquinanti (COV, aldeidi, ammoniaca e acido solfidrico) molto bassi se non inferiori ai limiti di rilevabilità analitica e, comunque, sempre molto inferiori ai livelli di riferimento nazionali e internazionali definiti per l’esposizione della popolazione, dove disponibili.

A integrazione delle analisi con campionatori passivi, nel punto di campionamento di Strada Martiniana, a partire da mercoledì 8 febbraio sono state raccolte anche le polveri  PM10 con campionatore gravimetrico e i microinquinanti organici diossine e IPA (idrocarburi policiclici aromatici)  con campionatore ad alto volume. La determinazione di diossine e IPA è proseguita fino alle ore 11.00 del giorno 11 febbraio, mentre la determinazione di PM10 è proseguita fino alle ore 24.00 del 12 febbraio.

La sommatoria di  diossine e furani, nei tre giorni di campionamento, è risultata compresa fra 17 e 21,7 I-TEQ fg/m3 (femtogrammi per metro cubo espressi come fattore di tossicità equivalente), valori inferiori a 40 fg/m3 I-TEQ indicato dalla Commissione Consultiva tossicologica nazionale (Cctn) come limite per la protezione della salute umana. Si evidenzia che il congenere di diossina più tossico (tetraclorodibenzodiossina) non è mai stato rilevato.

Per quanto riguarda gli Idrocarburi Policiclici Aromatici totali, i valori sono risultati compresi tra 7,9 e 12,8 ng/m3 (nanogrammi per metro cubo); tra di essi la concentrazione di benzo(a)pirene è compresa tra 0,2 ng/m3 della prima giornata di monitoraggio e 1,0 ng/m3 dell’ultima. Tali valori risultano in linea con quelli misurati nel periodo invernale negli ultimi anni nella stazione di Parco Ferrari (valori medi mensili compresi tra 0,2 e 1,4 ng/m3).

Riguardo alle concentrazioni di PM10 rilevate sia nella giornata dell’incendio (8 febbraio a partire dalle ore 12.30 circa alle ore 24.00) che nel giorno successivo, i valori sono risultati contenuti (rispettivamente 30 e 32 μg/m3) e inferiori a quelli misurati nelle centraline della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria presenti a Modena, ricompresi fra 36 e 45 μg/m3.

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