Edilizia (Copyright immagine: Regione Emilia-Romagna A.I.U.S.G. – Autore: Banzi Liviana)

E’ ancora in aumento la base imprenditoriale giovanile. È quanto emerge dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.

Alla fine del 2022 le imprese attive giovanili emiliano-romagnole sono salite a quota 29.490 con un incremento di 265 unità (+0,9 per cento) rispetto alla fine del 2021, soprattutto grazie alle costruzioni e ai servizi diversi dal commercio.

È proseguito, seppur più contenuto, il trend avviato con il primo trimestre del 2021.

Al contrario, la tendenza si è confermata negativa per le imprese regionali non giovanili (-0,9 per cento, -3.422 unità).

Il trend è assai diverso se si considerano due sottoinsiemi non disgiunti: le imprese di giovani donne (giovanili e femminili) e quelle di giovani stranieri (giovanili e straniere).

La tendenza negativa delle imprese femminili giovanili si è decisamente accentuata alla fine dello scorso anno (-1,4 per cento, -111 imprese).

Al contrario, la consistenza delle imprese giovanili straniere nel trimestre in esame evidenzia una crescita tendenziale appena decelerata (+2,0 per cento, +163 imprese).

Da notare come sulla dinamica e sul numero di queste imprese abbia inciso l’andamento del settore costruzioni.

La crescita complessiva delle imprese giovanili regionali è quindi stata contrastata dalla tendenza negativa delle imprese giovanili femminili e sostenuta da quella delle imprese giovanili di nati all’estero, ma è derivata soprattutto dall’aumento delle imprese non caratterizzate come femminili o come straniere.

 

Il confronto con il dato italiano

Dal 2018 l’andamento delle imprese giovanili regionali è risultato migliore di quello a livello nazionale, con la sola eccezione del secondo semestre 2020. Con l’avvio del 2021 il tasso di crescita (variazione) delle imprese giovanili regionali è divenuto positivo e forte e ha decisamente sopravanzato quello nazionale, che è risultato ancora negativo, come non era mai avvenuto in precedenza. A fine 2022 le imprese giovanili a livello nazionale sono diminuite di 11.269 unità (-2,4 per cento) rispetto a un anno prima.

 

I settori di attività economica

L’analisi del numero delle imprese giovanili attive rivela che sono le costruzioni (+7,6 per cento) per una consistenza totale di 5534 aziende e gli altri servizi (+1,4 per cento), che raggiungono quota 12.358 unità, a sostenere la crescita.

Prosegue, seppur in tono minore, il recupero delle imprese giovanili attive nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,7 per cento), per un totale di 2541 aziende.

 

I maggiori segni negativi arrivano dall’industria (-4,4 per cento) e dal commercio (-3,0 per cento) per un totale, rispettivamente, di 2014 e 7043 imprese attive.

 

La forma giuridica

L’incremento delle imprese giovanili è principalmente da attribuire alle società di capitale (+1,9 per cento) risultate essere 5.182 al 31 dicembre 2022, e alle ditte individuali (+1,2 per cento).

In deciso calo le società di persone (-4,5 per cento) oggi 1623: continua a incidere l’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata.  Le imprese costituite sotto altre forme, cooperative e consorzi, hanno avuto una nuova pesante caduta (-8,2 per cento).

 

 

 

 

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