Lo scorso pomeriggio, presso la Prefettura, si è svolto un incontro finalizzato a fare il punto sulle attività di ricerca del velivolo scomparso lo scorso 28 gennaio nella zona appenninica tra le provincie di Modena e Reggio Emilia.

Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e dell’Aeronautica Militare.

In primo luogo sono state illustrate le azioni condotte sino ad oggi. In particolare, in 12 giorni di ricerca, sono state impiegate circa 400 unità, tra cui anche alcuni volontari della Protezione Civile, che hanno ispezionato oltre 450 ettari di territorio impervio ed innevato.

Altri 250 ettari sono stati perlustrati con aeromobili a pilotaggio remoto, mentre 150 sono state le ore di sorvolo della zona da parte di elicotteri dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico, della Guardia di Finanza, anche dei Comandi di Rimini e di Pisa, dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato, con l’intervento anche di un mezzo specialistico messo a disposizione dalla Provincia Autonoma di Trento.

L’importante schieramento di uomini e mezzi, tuttavia, non ha consentito, ad oggi, di raggiungere il risultato sperato, soprattutto a causa delle ridotte dimensioni del velivolo scomparso e delle condizioni metereologiche che hanno determinato un abbondante innevamento della zona ispezionata.

Al riguardo, il Prefetto ha ringraziato tutti gli Enti che si stanno occupando delle ricerche, in costante coordinamento tra di loro ed in quotidiano contatto con la Prefettura, per l’eccezionale impegno profuso, anche ben oltre i compiti d’istituto.

La riunione è stata, successivamente, dedicata alla definizione delle modalità di prosecuzione delle ricerche, che, beninteso, non si fermeranno.

Al riguardo, è stato deciso di mantenere attivo il dispositivo, rimodulando le attività degli enti coinvolti in relazione alle condizioni metereologiche e alle risorse disponibili.

Nel corso della riunione, l’Aeronautica Militare ha sottolineato come la assenza sugli aeromobili di sistemi di tracciamento della rotta e di localizzazione rendano sovente molto difficili le operazioni di ricerca e soccorso.

In tal senso, è stata condivisa l’opportunità che gli Aero Club si rendano parte attiva nel sensibilizzare i propri associati a dotarsi di tutti i dispositivi necessari per volare in sicurezza.

Il Prefetto ha evidenziato come la Prefettura, anche oltre la propria diretta competenza, continuerà a svolgere la sua funzione di “cerniera” del sistema, favorendo e rinsaldando la già ottima collaborazione delle forze in campo.

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