L’assemblea, convocata a Modena lunedì 6 febbraio in via ordinaria, ha eletto all’unanimità il professor Paolo Pombeni presidente della Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali che resterà in carica fino al 2025. Succede a Giuseppe Boschini che ha rassegnato le proprie dimissioni per «l’accresciuto impegno di carichi familiari e lavorativi».

Pombeni, storico e politologo, è nato a Bolzano il 10 settembre 1948. Laureato in Giurisprudenza, ha insegnato “Storia dei Sistemi politici europei” e “Storia dell’ordine internazionale nel 900” prima all’Università di Sassari e successivamente all’Università di Bologna. È stato direttore del Centro Studi per il progetto Europeo (Bologna), dell’Istituto di Studi Avanzati (Università di Bologna) e dell’Istituto Storico Italo-Germanico (Fondazione Bruno Kessler – Trento). Attualmente è professore emerito presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Alma Mater. I suoi principali campi di ricerca riguardano la storia politica del XIX e XX secolo in Europa. Ha fondato ed è nella direzione della Rivista “Ricerche di Storia Politica” (Il Mulino, Bologna), nonché nell’editorial board del “Journal of Political Ideologies” (Oxford). Dirige la rivista on line Mente politica ed è editorialista del quotidiano “Il Messaggero”. Nel giugno 2017 la Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il “Premio Tartufari 2017 per la storia costituzionale” e nell’ottobre 2021 gli è stato assegnato il premio “Acqui Storia” alla carriera.

«Ringrazio l’assemblea per la prova di fiducia che ha dimostrato e che ricambierò con tutta la buona volontà e l’impegno» ha commentato Pombeni dopo l’elezione a presidente, ricordando alcuni anniversari su cui la Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali sarà impegnata a riflettere: gli ottant’anni dalla nascita della Democrazia Cristiana, i settantacinque anni della Costituzione italiana e i sessant’anni dal primo governo di centrosinistra. «Credo che ci sia un dovere fare memoria – ha spiegato il neo presidente – non per mettere una bandierina su quello che è accaduto, ma per il dovere che abbiamo di ricordare che siamo tutti figli di una memoria inclusiva. La forza di questo nostro Paese è stata quella di comprendere tutte le parti. Tutto questo è a rischio adesso, in un momento dominato dalla faziosità politica. Per questo credo che sia importante poter presidiare un’organizzazione come la Fondazione Gorrieri, un luogo di confronto e di dialogo». Nel 2024 ricorreranno anche i vent’anni dalla morte di Ermanno Gorrieri, che «ha sempre affrontato la politica come servizio, in una dimensione di dignità e di onore».

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