Nell’ambito di ART CITY Bologna 2023 in occasione ARTEFIERA, TAG Bologna – il Terminal di Aviazione Generale riservato esclusivamente al traffico di jet, elicotteri ed aeromobili privati – è lieto di presentare ‘La materia, al limite’, una mostra dedicata all’artista Arcangelo Sassolino (1967, Vicenza). Dal 1° febbraio al 5 marzo 2023, il foyer d’ingresso dell’aeroporto ospiterà l’opera ‘Anco Marzio’, selezionata dalla curatrice Manuela Valentini.

La scelta di coinvolgere Arcangelo Sassolino per questa mostra trae origine da una riflessione a proposito del contrasto tra un luogo che di solito viene associato a un’idea di leggerezza – data dal legame con il cielo, con le nuvole e il volo – e una produzione artistica di Sassolino votata perlopiù alla pesantezza. Nota è infatti la sua tendenza ad avvalersi soprattutto di materiali gravosi, come per esempio il cemento, il marmo o l’acciaio. Inoltre, l’artista, nel suo lavoro, ama muoversi tra due poli opposti: il pieno e il vuoto, il pesante e il leggero – per l’appunto – il solido e il liquido, l’intero e il frammentario. Tuttavia, nella ricerca di Sassolino questi opposti non si incontrano mai in una sintesi pacificante, ma mantengono una tensione fortemente differenziale.

Invece, la scelta di esporre quest’opera in particolare è dovuta anche al fatto che TAG Bologna riveste un ruolo strategico nel collegamento internazionale con la Motor Valley, il distretto industriale situato in Emilia-Romagna che ospita alcune delle fabbriche automobilistiche e motociclistiche più famose al mondo, tra le quali Ferrari, Maserati, Pagani, Lamborghini, Ducati e Dallara.

‘Anco Marzio’ – realizzata nel 2018 – è una scultura di 370 kg costituita da uno pneumatico di un camion costretto nella morsa di due putrelle che ne provoca il rigonfiamento di una parte. Così, si ottiene una forzatura delle leggi della fisica che sfigura e deforma l’oggetto a tal punto da privarlo della sua funzione. Mettendo in atto un conflitto tra forze contrastanti, Sassolino intende esplorare i comportamenti e i limiti della materia: da qui il titolo della mostra La materia, al limite. Il risultato di tale operazione è una scultura dalla resa estetica potente che rimane bloccata in una condizione di stabilità nella sua precarietà.

Elemento in comune tra l’opera ed il contesto espositivo è l’aria, da concepire come forza invisibile, ma fortemente presente. Infatti, è l’aria che Sassolino comprime fino a contemplare il rischio di esplosione della gomma, come del resto è sempre l’aria a costituire il terreno fertile per il volo degli aerei. Ebbene, anche le ali di questi ultimi sono costrette a resistere a continue sollecitazioni atmosferiche che potrebbero arrivare a cagionarne addirittura il collasso.

Di fronte ad ‘Anco Marzio’ – il cui titolo omaggia il quarto Re di Roma – è facile accorgersi che l’artista mette in discussione il concetto di scultura tradizionale. Infatti, per Sassolino, tale tecnica non coincide con il semplice gesto di aggiungere o togliere materia con lo scalpello, ma con un’azione imprevista e autonoma rispetto al proprio pensiero, poiché derivata dalle leggi fisiche e meccaniche che regolano l’universo. Dunque, l’attenzione si sposta dalla forma della scultura e dall’Io che la crea al processo che la genera, e che corrisponde allo scontro tra materie e forze differenti.

In conclusione, ‘Anco Marzio’ costituisce anche un pretesto per riflettere a proposito di tematiche prossime alla vita umana – come per esempio il fallimento, il pericolo e la sofferenza – di cui questa stessa opera non è altro che allegoria. Quello pneumatico siamo noi, chiamati a resistere a forze contrastanti e spesso distruttive che, nel corso della nostra esistenza, ci mettono continuamente alla prova.

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