“In relazione a quanto pubblicato sui quotidiani locali e alle parole del Sindaco di Fiorano Modenese, in questi giorni vari cittadini fioranesi hanno ricevuto un sollecito riferito al pagamento della tassa rifiuti del 2017. In quel tempo il servizio di riscossione era ancora gestito direttamente da Hera e non dall’apposito ufficio TARI/Ica del Comune.

A tale proposito il Sindaco ha comunicato a mezzo stampa che “ai contribuenti invitati a regolarizzare la posizione del 2017 non saranno applicate more o sanzioni se il pagamento viene effettuato entro 30 giorni dal ricevimento dell’atto”, che “Le verifiche in corso relative alla tassa rifiuti vengono svolte nel rispetto delle tempistiche derogate dalla normativa Covid-19 che ha spostato i termini di decadenza a causa del periodo di sospensione per l’emergenza sanitaria.” e che “Allo stesso modo, l’importo che il nostro ufficio riuscirà a recuperare andrà a diminuire la bolletta dei cittadini corretti nel pagamento, i quali non dovranno colmare la differenza creata dagli evasori”.

C’è la possibilità che qualche onesto contribuente che pur avendo puntualmente pagato ma non trovando più la ricevuta di pagamento, avendo ricevuto il sollecito di pagamento, oltre ad essere indicato erroneamente come evasore dovrà pagare doppia la tassa, d’altronde è lo stesso ufficio competente che lascia aperta anche questa possibilità.
Ora, fermo restando che le tasse – anche quella sui rifiuti – vanno pagate da tutti i cittadini, ci facciamo alcune domande che ci piacerebbe avessero una risposta.

• Siamo sicuri che usare indiscriminatamente la parola “evasori” sia in questo caso corretto? Non potrebbe essere che alcuni cittadini che non hanno versato la TARI nel 2017 non lo abbiano fatto semplicemente perché non hanno ricevuto la bolletta (Inviata per posta ordinaria) e non hanno avuto occasione di rendersene conto? Possiamo testimoniare che almeno a qualche singolo questo banale disguido è capitato anche in anni più recenti, ma ora sembra che gli eventuali disguidi siano in numero significativo.
• Come è possibile che, essendo ormai tutto informatizzato, Hera non abbia a suo tempo provveduto a sollecitare i pagamenti già un mese o due dopo la scadenza?
• Come è possibile che al momento del passaggio del servizio riscossione da Hera al Comune/ICA non sia stato passato anche l’elenco dei mancati pagamenti?
• Sono proprio stati necessari cinque anni per accorgersi dei mancati pagamenti e per inviare le lettere di sollecito? Ci fa sorridere addossare le colpe dei ritardi sempre alla situazione pandemica vissuta; un po’ per i cinque anni e un po’ perché immaginiamo che le verifiche potessero eventualmente essere fatte anche in smart working.
• Era proprio necessario aspettare quasi la scadenza del termine di cinque anni? Cosa ha impedito di fare le verifiche molto prima?
• È possibile sapere fin da ora quanti mancati pagamenti ci sono stati negli anni successivi al 2017 e se c’è l’intenzione da parte del Comune di sollecitarli al più presto?                     • Non sarebbe opportuno che il Sindaco rettificasse pubblicamente la parola “evasori” visto che assieme a quelli che effettivamente lo sono, ci sono altri cittadini onesti o semplicemente “morosi”?
Infine, quanto dobbiamo preoccuparci quando il Sindaco dice che “il corretto adempimento da parte di ciascuno porta ad un beneficio collettivo determinando una diminuzione delle tariffe, o almeno a un loro minor incremento”?
Ci pare di capire che il nuovo modo di raccogliere i rifiuti porterà a un incremento delle bollette TARI. Ma questo, purtroppo, lo davamo per scontato…”

(Gruppo Consigliare FdI)

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