Il Comune di Modena ha già ottenuto finanziamenti per quasi 75 milioni di euro dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ed entro il termine del 31 dicembre sono state avviate tutte le procedure tecniche e amministrative per garantire l’apertura dei cantieri nel 2023 dei progetti che hanno già ottenuto il via libera: dalla rigenerazione delle ex Fonderie e dell’ex Enel fino ai servizi del welfare, alla mensa scolastica, al miglioramento energetico dei teatri, all’acquisto dei bus a idrogeno, al teatro delle Carducci e agli alloggi di edilizia residenziale sociale del Pinqua, il Piano per la qualità dell’abitare che prevede anche il parco dell’inclusività, interventi sulla mobilità nell’area nord e sul parco XXII Aprile, la scambio intermodale, la videosorveglianza e il nuovo Centro per l’impiego.

Il punto della situazione lo ha presentato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 19 gennaio, sottolineando il lavoro sviluppato negli ultimi giorni dell’anno per rispettare la scadenza, approvando le delibere in Giunta e avviando le procedure per numerosi progetti sviluppati nell’ambito del programma Next generation Modena, ma anche la preoccupazione per l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che crea criticità per la copertura finanziaria degli investimenti.
Bene ha fatto il Governo a confermare il Fondo opere indifferibili per fronteggiare questo aumento dei costi, ha affermato il sindaco, ma la dotazione finanziaria di 500 milioni è insufficiente e anche la quota di copertura del 10 per cento di contributo aggiuntivo (solo in alcuni casi del 20) non basta e costringe i Comuni a trovare risorse proprie o sul territorio per garantire il cofinanziamento degli interventi ritenuti strategici. “Noi lo stiamo facendo – ha dichiarato Muzzarelli – e le cifre e le cifre già messe in campo sono di assoluto rispetto. Non vogliamo rinunciare a nessuno dei progetti finanziati, ma non si può nemmeno pensare che i Comuni vengano lasciati soli di fronte agli aumenti”.
Anche sul personale a sostegno degli enti locali non mancano le criticità visto che “è difficile trovare professionalità e profili che si mettono a disposizione per un tempo determinato”. Il Comune di Modena ha previsto l’assunzione di cinque tecnici ma, dopo ben due procedure selettive, si è riusciti ad assumerne solo due, mentre per gli amministrativi al momento c’è una sola assunzione, sulle due previste, e si farà un nuovo bando.
Il sindaco, comunque, ha ribadito la volontà di “portare avanti tutti i progetti strategici finanziati poiché sono un fondamentale snodo per disegnare la città del 2030 e 2050”, in coerenza con gli indirizzi politici sulla rigenerazione che hanno accompagnato l’assunzione in Consiglio comunale del Pug approvando la mozione Nuovo Pug e Piano di investimenti strategici della città finanziato da Pnrr e fonti europee (Next Generation Modena) – coerenza e priorità tra questi due diversi strumenti a disposizione dell’Amministrazione comunale”.
Riassumendo la situazione del Comune, gli interventi e i progetti ammessi a finanziamento al momento sono 52 per una cifra complessiva di 74 milioni e 350 mila euro, mentre sono ancora in valutazione due progetti per un valore di un milione e mezzo e altri progetti per oltre due milioni sono stati approvati ma si è in attesa della convenzione ministeriale.

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