Edifici pubblici strategici come scuole, ospedali e municipi, oppure importanti infrastrutture viarie dell’Emilia-Romagna. Qual è il loro comportamento strutturale in caso di terremoto? È questo il tema al centro della nuova convenzione pluriennale tra l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e l’Università di Parma (Dipartimento di Ingegneria e Architettura). La Giunta regionale ha dato il via libera all’accordo, sancendo una collaborazione che proseguirà fino al 2025.

A livello nazionale è attiva una rete di monitoraggio, in capo all’Osservatorio sismico nazionale, che comprende circa 150 edifici pubblici situati in zone a sismicità medio-alta di tutta la penisola: 12 sono in Emilia-Romagna nelle province di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena, Modena e Parma. Il controllo della robustezza e delle prestazioni degli edifici pubblici in caso di sisma viene effettuato attraverso sistemi di monitoraggio permanenti, che verificano le reazioni delle strutture alle scosse e identificano rapidamente i possibili danni prodotti.

“Si tratta di una sorta di ‘edifici sentinella’- spiega Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile-, attrezzati con strumentazioni e sensori: costituiscono un modello di comportamento per altre strutture con caratteristiche analoghe presenti nella stessa area. L’Università di Parma- prosegue Priolo-, che ha già preso parte alla strumentazione e ha svolto lo studio del comportamento dinamico della sede del Comune di Borgo Val di Taro, continuerà l’attività di ricerca per affinare i modelli sviluppati e ottimizzarne i sistemi di monitoraggio, fornendo informazioni essenziali per il posizionamento più efficace dei sensori negli edifici sentinella”.

La convenzione prevede inoltre il supporto dell’Università nell’individuare nuovi edifici strategici da inserire nella rete dell’Osservatorio nazionale. Tecnici del Dipartimento di Ingegneria e Architettura potranno essere coinvolti in sopralluoghi in caso di terremoto, fornire collaborazione al Centro Operativo Regionale (Cor) nella valutazione degli effetti del sisma e nell’individuazione delle misure di messa in sicurezza e ricostruzione. Potranno, infine, occuparsi di attività formative rivolte agli operatori regionali del Cor sulla valutazione degli scenari e delle criticità connesse agli eventi sismici, ai tecnici dell’Agenzia nelle azioni di progettazione in zona sismica e agli esperti del Nucleo di valutazione regionale (Nvr) nelle attività connesse ai sopralluoghi di agibilità, in seguito a eventi sismici.

Ora in onda:
________________