I Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare dell’obbligo di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di comunicare con la persona offesa, nei confronti di un 52enne bengalese, indagato per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesione personale.

Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, nasce da un’informativa dei Carabinieri a seguito di un’indagine avviata per ricostruire quanto riferito da una 36enne, pure lei bengalese residente a Bologna, che il 13 ottobre scorso era andata in caserma per denunciare una situazione familiare non più tollerabile. In particolare, la donna che non parla la lingua italiana, ha raccontato con l’ausilio di un’interprete una storia triste, iniziata nel 2014 in Bangladesh, a seguito di un matrimonio combinato con l’odierno indagato che viveva già a Bologna e che andava a trovarla una volta all’anno. La donna ha riferito ai Carabinieri di aver iniziato ad avere dei problemi col coniuge dopo averlo raggiunto in Italia nel 2018. Nonostante gli insulti quotidiani e le vessazioni psicologiche finalizzate a farla sentire una nullità, la donna ha resistito, poi di fronte alle aggressioni fisiche, ha capito che per tutelare la sua incolumità e quella dei due figli avuti col 52enne, di cui uno minorenne, doveva rivolgersi ai Carabinieri.

L’ultima aggressione, non refertata dai sanitari, risale al 13 ottobre scorso, quando la donna ha riferito di essere stata colpita al volto da un pugno che il marito le aveva sferrato mentre si trovava in casa seduto a tavola, in attesa della colazione. Il 18 settembre 2021, invece, la 36enne era stata soccorsa dai sanitari del 118 perché il marito le aveva dato sempre un pugno sul viso, non avendo gradito che la stessa aveva acceso un ventilatore senza il suo consenso. Nella circostanza, la donna era stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di tre giorni a seguito di un trauma nasale.

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito alla Procura della Repubblica di Bologna di richiedere la misura cautelare emessa dal Gip.

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