«Grazie all’arcivescovo Giacomo Morandi e grazie agli oltre 3500 reggiani – dichiara Alessandro Corchia, direttore Coldiretti Reggio Emilia – che hanno firmato a sostegno della petizione che propone una legge che vieta produzione, uso e commercializzazione del cibo sintetico in Italia».

Continua anche a Natale la mobilitazione della Coldiretti contro la carne prodotta in laboratorio e al latte “senza mucche”, in un momento importante per l’agroalimentare italiano dopo che la Commissione Europea ha eliminato gli elementi di penalizzazione fermando il tentativo di escludere dai finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra, sotto attacco di un approccio ideologico che discrimina alimenti che fanno parte a pieno titolo della dieta mediterranea.

Un successo che conferma la forte opposizione dei reggiani e degli italiani ai cibi artificiali, così come ha evidenziato il Censis secondo cui si tratta di una realtà che viene nettamente rifiutata dall’84% degli italiani che si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura. Il no al cibo sintetico è preponderante per classi di età, titolo di studio, genere, area territoriale di residenza, livello di reddito.

«La contrarietà è infatti trasversale – testimonia Alessandro Corchia, direttore della Coldiretti di Reggio Emilia – come dimostrano le migliaia di firme raccolte nell’ambito dei mercati di Campagna Amica, quelle di numerosi sindaci della provincia a cui si aggiunge la firma dell’Arcivescovo di Reggio Emilia e Guastalla». «Le firme delle istituzioni sono molto preziose – conclude il direttore Corchia – perché rappresentano, raccolgono e trasmettono il sentire della comunità. Si tratta di fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro della nostra cultura alimentare, delle campagne e dell’intera filiera del cibo Made in Italy».

 

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