Oltre vent’anni di storia, 319 volontari attivi (tra i quali dieci under 18), operativo nelle grandi emergenze locali, come il sisma del 2012, l’alluvione del 2014, l’epidemia di Covid, durante la quale ha svolto molteplici attività di assistenza (attivando 1.440 turni totali in due anni), e in soccorso di altre regioni colpite da calamità naturali, impegnato, “in tempo di pace”, nella gestione dei grandi eventi, come il Modena Park, nella formazione delle giovani leve e nelle attività di informazione alla popolazione sui rischi naturali. Il Gruppo comunale volontari di Protezione civile, istituito dal Comune di Modena nel 2000, è tra i soggetti principali disciplinati dal nuovo Regolamento di Protezione civile approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 24 novembre.

Presentato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il nuovo regolamento sostituisce quello in vigore fin dal Duemila per armonizzarsi con le norme statali e regionali adottate negli ultimi anni, definendo la composizione del Servizio comunale di Protezione civile e i compiti e le funzioni dei diversi soggetti che ne fanno parte.
Il Servizio comunale di Protezione civile, che è presieduto dal sindaco, ha il compito di mettere in campo tutte le iniziative, sia programmate che in emergenza, necessarie a garantire l’incolumità delle persone e degli animali, l’integrità dei beni e la tutela degli insediamenti e dell’ambiente messe a rischio da calamità naturali. Tra i compiti del Servizio ci sono anche l’aggiornamento del Piano comunale di Protezione civile e la partecipazione alle attività di pianificazione sovracomunali; la collaborazione negli interventi di messa in sicurezza e l’organizzazione delle attività ordinarie di previsione e prevenzione, della formazione e delle esercitazioni.
Del Servizio fanno parte anche il Centro operativo comunale (Coc), organismo di coordinamento il cui compito principale è attivare le necessarie funzioni comunali in caso di emergenza, garantendo il flusso informativo e il collegamento tra le diverse funzioni, e, appunto, il Gruppo comunale volontari di Protezione civile. I volontari (220 uomini e 99 donne, per il 90 per cento in età lavorativa o di studio) sono operativi sia in caso di emergenza con allestimento e gestione di cucine, magazzini e logistica, radiocomunicazioni, sicurezza, sia in “tempo di pace” assistendo e informando la popolazione, svolgendo attività di formazione e comunicazione, realizzando iniziative come “Io non rischio” e il Campo scuola per under 18. Il Gruppo ha in uso cinque veicoli per trasporto persone e materiali, quattro cassonati e tre roulotte e dispone anche di diverse motopompe, di cui una carrellata, motoseghe, generatori e torri faro, tensostrutture. Tra i casi sui quali sono intervenuti i volontari, il sisma e le diverse emergenze idrauliche che hanno colpito il territorio modenese, anche con numerosi turni di monitoraggio degli argini.
Prima dell’approvazione unanime, vari consiglieri sono intervenuti per annunciare il voto favorevole e soprattutto per esprimere riconoscenza ai volontari del Gruppo comunale di Protezione civile. Ha aperto il dibattito Federico Trianni (Sinistra per Modena) che ha elogiato la Protezione civile: “Un’organizzazione da sempre in prima linea, ma che ha visto, nel tempo, mutare lo scenario in cui si trova ad operare: da qui la necessità di aggiornare il quadro normativo, un atto dovuto anche per sostenere i volontari”.
Per il Pd Stefano Manicardi, ringraziando “i volontari e chi è impegnato per la loro costante e continua formazione”, ha sottolineato “l’utilità di avere un corpo volontario di Protezione civile” e, quindi, il valore dell’intuizione politica che l’amministrazione comunale ebbe 22 anni fa.
“Anche noi non faremo mancare il voto a favore della delibera, perché è corretto aggiornare il quadro normativo di riferimento”, ha affermato il capogruppo di Lega Modena Giovanni Bertoldi nel ribadire il grazie ai volontari impegnati nella Protezione civile. Un omaggio a cui si è unita anche Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) che ha inoltre colto l’occasione per ricordare Marco Mucciarelli direttore del Centro di Ricerche Sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, prematuramente scomparso nel 2016, “a cui si deve una grande spinta di rinnovamento e una nuova visione del volontariato in questo settore”.

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