«Al di là delle polemiche che li hanno ingiustamente coinvolti, i navigator hanno acquisito competenze e professionalità che sarebbe un peccato disperdere. Ecco perché giudichiamo positivamente la scelta dell’Agenzia regionale per il Lavoro dell’Emilia-Romagna di bandire nuovi concorsi per rafforzare i Centri per l’impiego».

Lo afferma la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo a proposito della decisione ministeriale di non prorogare i contratti dei navigator scaduti il 31 ottobre.

Dei 25 navigator che nel luglio del 2019 erano stati assegnati alla provincia di Modena, sono dodici quelli ancora contrattualizzati; allo stato dei fatti, non verranno rinnovati.

Nei giorni scorsi il direttore dell’Agenzia per il Lavoro dell’Emilia-Romagna Paola Cicognani ha fatto sapere che, superato il concorso pubblico, alcuni tra i 165 assegnati nel 2019 sono stati assorbiti nei Centri per l’impiego e altre procedure sono già state avviate.

«Una nuova proroga dei contratti dei navigator avrebbe ingrossato le fila del precariato, che invece va ridotto – dice Papaleo – A questo punto chiediamo provvedimenti strutturali che li stabilizzino affinché possano offrire un contributo prezioso all’attuazione del programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori). Perciò auspichiamo che il confronto iniziato con il nuovo ministro del Lavoro Marina Calderone porti a una soluzione e la si smetta di coinvolgerli nelle polemiche sul reddito di cittadinanza.

Non è per loro responsabilità se i navigagor non hanno potuto compiere più efficacemente la funzione assegnata. L’errore è stato commesso a monte, quando si è collegata una misura di contrasto alla povertà (il reddito di cittadinanza) con le politiche attive del lavoro.

Poi non dimentichiamo che ci si è messa di mezzo la pandemia.

Per noi, insomma, – conclude la segreteria generale della Cisl Emilia Centrale – a distanza di tre anni il sistema della ricerca del lavoro connesso al reddito di cittadinanza non ha funzionato né per chi avrebbe dovuto trovare un’occupazione, né per chi avrebbe dovuto cercarla».

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