Tutto pronto nei Musei di Palazzo dei Pio per ospitare la ventesima edizione della “Biennale di xilografia contemporanea” che aprirà i battenti sabato 5 novembre, con l’inaugurazione alle ore 17. Non sarà una Biennale qualunque, ma una vera e propria “Biennale delle Biennali”, e non solo per la concomitanza con l’edizione numero 20 della rassegna: questo nuovo allestimento, visitabile fino al 1° ottobre 2023, è infatti il racconto di oltre quarant’anni di xilografia a Carpi.

«La Biennale è giunta a un numero di edizioni che rappresenta una rarità sul territorio nazionale – commenta l’assessore alla cultura Davide Dalle Ave – è quindi il momento opportuno per fare il punto su quanto fatto finora e prendere la rincorsa verso il futuro della xilografia a Carpi. Più che una mostra, questa Biennale è un pezzo di storia: del nostro Museo certo, ma più in generale della storia culturale e sociale della città, che nella xilografia, ha avuto uno dei suoi tratti distintivi. Una proposta che ha saputo, grazie a chi ci ha lavorato (e tra questi voglio citare Enzo Di Martino), adattarsi al passare degli anni e ai cambiamenti del mondo della cultura e dell’arte, diventando pian piano una parte fondamentale e identitaria dei Musei comunali».

Un legame, quello tra la città dei Pio e questa particolare tecnica artistica, sancito dalla figura di Ugo da Carpi (1470-1532), considerato uno dei più importanti xilografi del Rinascimento, nonché inventore del cosiddetto “chiaroscuro” nell’incisione del legno.

Non solo, ma a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, la nostra città ha ospitato regolarmente dapprima una Triennale (per due edizioni nel 1969 e nel 1972) e successivamente, dal 1980, la “Biennale di xilografia contemporanea” con la partecipazione di esponenti e artisti da tutto il mondo, oltre ad approfondimenti su alcune significative personalità della storia dell’arte da Kandinsky a Picasso, da Paladino a Baselitz.

Negli anni la Biennale si è avvalsa di importanti collaborazioni come quelle con la Cristea Gallery di Londra, il “Cabinet d’Arts Graphiques” di Ginevra e, soprattutto, il prestigioso Sprengel Museum di Hannover.

«Una delle caratteristiche più significative della Biennale della xilografia di Carpi – dichiara Enzo Di Martino, ideatore della rassegna e curatore dal 1980 – è sempre stata quella di voler documentare la modernità, anzi l’attualità, di un linguaggio storico dell’arte, quello avviato da Ugo da Carpi nel primo Rinascimento. In questa prospettiva va letto il continuo aggiornamento della struttura delle Biennali, in un primo tempo “a isole”, quasi a censire gli artisti che, a partire dagli anni Ottanta, praticavano ancora questa particolare disciplina espressiva dell’arte, quindi in forma di grandi mostre monografiche di rilievo internazionale».

Inaugurato nel giugno 1937, il Museo della Xilografia è uno dei pochi in Europa specificamente dedicato a questa disciplina, oggi visitabile al piano nobile di Palazzo dei Pio.

In occasione della “XX Biennale di Xilografia contemporanea” saranno tre gli spazi dedicati in altrettante tappe del percorso di visita: nelle “Sale della Xilografia” inizia la visita alle origini del Museo della Xilografica, con gli otto preziosi fogli di Ugo da Carpi nelle collezioni del Museo e una selezione di xilografie dai depositi, nella “Sala Khaled” ci sarà un excursus sulle edizioni passate della Triennale e della Biennale, mentre nella “Sala del Forno” un’installazione video restituirà una visione del primo spazio dedicato alla xilografia nel 1937 ospitato proprio nell’appartamento nobile del Palazzo.

La Biennale, curata da Enzo Di Martino e Manuela Rossi, sarà accompagnata da un volume che ripercorre la storia della xilografia carpigiana con immagini e schede dedicate alle varie edizioni di Triennali e Biennali.

 

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