Venerdì 21 ottobre negli spazi Florim Gallery si è svolto l’incontro “Ripartire dai giovani”, un approfondimento dedicato a sostenere il benessere psicologico delle nuove generazioni. L’iniziativa rientra nel programma degli “Incontri della salute” promossi da Florim insieme ad Ospedale di Sassuolo ed è stata realizzata in collaborazione con Màt. L’appuntamento si inserisce tra gli eventi di apertura della manifestazione Màt – Settimana della Salute Mentale, che dal 22 al 29 ottobre farà tappa a Modena e nei Comuni della Provincia.

I dati più recenti sulle patologie psichiche restituiscono un quadro allarmante: dopo due anni di pandemia Covid-19, le diagnosi di malattie come la depressione sono aumentate del 30% – soprattutto tra giovani e studenti. In Europa 9 milioni di adolescenti convivono con disturbi legati alla salute mentale quali ansia e depressione, mentre secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il suicidio rappresenta la quarta causa di morte nei giovani tra i 15 e i 19 anni.

Ripartire dai giovani” ha approfondito insieme a relatori di spicco in materia di salute mentale, quali siano le strategie a livello internazionale da mettere in atto per sostenere il benessere psicologico delle nuove generazioni, destabilizzate nel periodo di incertezza che stiamo attraversando da pandemia, eventi bellici e crisi economica.

Moderati dalla dott.ssa Marcella Camellini – Medico S.C. di Cardiologia Ospedale di Sassuolo, Responsabile Scientifico Progetto salute&formazione e Coordinatore del training Site AHA – sono intervenuti Fabrizio Starace (Direttore DSMDP AUSL Modena e Coordinatore Salute Mentale presso il Ministero della Salute), Giulio Santagata (Consigliere NOMISNA), Frank Bellivier (Delegato Ministeriale alla Salute Mentale e alla Psichiatria) e Rosalba Di Biase (Dirigente Psicologa del Centro Adolescenza AUSL Modena).

“Quello che viviamo è un tempo in cui le “passioni tristi” rischiano di pervaderci – ha spiegato il dott. Starace –  Tragedie individuali e collettive che quotidianamente irrompono nella nostra vita, alimentando paure e sconforto. È così che ciascuno si arrocca nella propria confort zone, cerca di difendere il proprio interesse particolare, inizia a nutrire diffidenza verso l’altro. Si accentuano in questo modo le disuguaglianze, o peggio, l’aporofobia, il disprezzo per chi sta indietro, l’ostilità per gli ultimi.”

“Stiamo attraversando un momento storico intenso ed incerto al tempo stesso – ha affermato la dott.ssa Camellini – che porta con sé forti ripercussioni sul tessuto economico e sociale. Una cornice non semplice che provoca, soprattutto tra i giovani e gli adolescenti, un senso di smarrimento e perdita di fiducia nel futuro degenerando talvolta in condizioni di malessere psichico.” A confermarlo sono i dati della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che rilevano negli ultimi dieci anni il raddoppio del numero degli utenti seguiti nei servizi di neuropsichiatria infantile (NPIA), mentre il 50% di minorenni con problemi di salute mentale non ha accesso a servizi pubblici e almeno uno su 10 (in particolare in età adolescenziale) viene ricoverato in reparti per adulti anziché pediatrici.

“Un quadro allarmante al quale non possiamo sottrarci – ha proseguito – e che dimostra la necessità di dare spazio e ascolto ai giovani e alle loro famiglie, offrendo loro un supporto concreto mediante una rete di informazione e sensibilizzazione sul tema del benessere psicologico. Perché la salute mentale delle nuove generazioni non è solo un diritto/dovere ma anche il più importante investimento per il futuro”.

 

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