Si intitola “Infinito. L’universo di Luigi Ghirri” il documentario sul viaggio personale e professionale di uno dei maggiori fotografi italiani del Novecento che sarà proiettato in anteprima nazionale alla Festa del cinema di Roma sabato 15 ottobre, alle 20.30, nella sezione Freestyle.

Realizzato in occasione del trentennale della scomparsa di Ghirri dal regista Matteo Parisini e con la voce narrante di Stefano Accorsi, il documentario è prodotto con il sostegno del Comune di Modena e della Regione Emilia Romagna (attraverso Emilia Romagna Film Commission), con il contributo di Marazzi e Bper Banca e in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, Film Commission Regione Campania, Sky Arte e Rai Cultura.

“Luigi Ghirri e i suoi lavori – commenta l’assessore alla Cultura del Comune di Modena Andrea Bortolamasi – sono parte dell’identità della nostra città: abbiamo sostenuto queta produzione e siamo orgogliosi che sia stata selezionata per la Festa di cinema di Roma. Il documentario – prosegue – rientra in un progetto più complessivo, “Vedere oltre”, che vede Modena protagonista delle celebrazioni di un grande maestro della fotografia”. Il film sarà proiettato anche a Modena, in novembre, nell’ambito di Via Emilia Doc Fest con la partecipazione del regista Matteo Parisini.

Con il suo lavoro Luigi Ghirri, al quale è dedicata la mostra di Fmav-Fondazione Modena Arti Visive “Luigi Ghirri e Modena. Un viaggio a ritroso”, in corso fino al 20 novembre a Palazzo Santa Margherita, ha creato un’estetica dell’immagine destinata a innovare radicalmente la cultura fotografica del Novecento, portando avanti un suo percorso personale e continuando a interrogarsi per tutta la vita sul senso dell’immagine anche attraverso la parola scritta.

Grazie a un paziente lavoro di ricerca storica, fotografica e artistica durato anni, Parisini che, come spiega nelle note di regia, nel lavoro del fotografo di cui è appassionato da sempre ritrova “le atmosfere della provincia emiliana in cui sono cresciuto”, restituisce il pensiero dell’artista a cui Stefano Accorsi regala la voce. La parola di Ghirri, infatti, struttura tutto il documentario, che ripercorre gli elementi principali della sua carriera in un viaggio attraverso la provincia italiana degli anni ’70. Immergendosi nel mondo di Ghirri, il documentario propone le testimonianze delle figure fondamentali che lo hanno accompagnato nel suo percorso, come gli artisti Davide Benati e Franco Guerzoni, il suo primo stampatore Arrigo Ghi e lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. Non meno importanti sono i racconti intimi, come quelli della famiglia e del musicista Massimo Zamboni.
Il film è arricchito da numerose immagini e video inediti messi a disposizione dall’archivio Eredi Ghirri.

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