Potrebbe finalmente essere posta la parola fine alle scorribande delittuose di una banda che, grazie ad una particolare tecnica informatica degna dei migliori hacker, riusciva a clonare card benzina di numerose aziende del nord Italia per poi utilizzarle in maniera fraudolenta per prelevare ingenti quantitativi di carburante presso le aree di rifornimento dislocate tra l’Emilia e la Lombardia, appositamente scelte in quanto sprovviste di telecamere.

Ingenti quantitativi di carburante, quelli prelevati con le carte clonate che, stando alle prime ipotesi investigative, venivano smerciate in una sorta di illecito mercato parallelo. A scoprirlo, grazie a una complessa attività investigativa supportata anche da attività di natura tecnica e coordinata dalla Procura reggiana diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, i carabinieri della stazione di Campagnola Emilia, nel cui territorio insisteva uno dei tanti distributori utilizzati per prelevare il carburate con l’utilizzo delle carte clonate.

La Procura reggiana, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri di Campagnola Emilia, ha ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia un’ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti di tre cittadini pakistani di 37, 34 e 35anni, abitanti nella bassa reggiana, chiamati a rispondere a vario titolo dei reati di concorso nell’indebito utilizzo e falsificazione di  strumenti di pagamento diversi dai contanti nonché del reato di installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche.

Le indagini svolte hanno consentito di cristallizzare e documentare la metodologia stabilmente e reiteratamente utilizzata per clonare e usare le card carburanti prelevando ingenti quantitativi di benzina e gasolio. In particolare nell’OTP (terminale di pagamento del distributore prescelto) dapprima installavano una telecamera nascosta utile a carpire le password delle card e quindi il cosiddetto skimmer necessario a catturare il codice numerico identificativo memorizzato nelle stesse card. Successivamente, attraverso l’utilizzo di un pc e di un apposito software, estraevano i dati catturati dallo skimmer abbinandoli alla password carpita dalla telecamera per poi sovrascrivere i dati su una card vuota provvista di una banda magnetica ottenendo quindi il clone della card carburante che a questo punto veniva utilizzata per prelevare illecitamente il carburante presso le aree di rifornimento.

Un fenomeno quello dell’indebito utilizzo della card carburante e del prelievo fraudolento di carburante in forte aumento nel territorio come testimoniato dalle numerose denunce sporta sin dal 2020 con un danno cagionato alle aziende stimato in circa 100.000 euro. Per questa ragione a partire dalla primavera del 2021 anche i carabinieri di Campagnola Emilia oltre ad aumentare la vigilanza sui distributori di benzina avevano sensibilizzato i gestori a porre quotidiana attenzione sui terminali di pagamento provvedendo tra l’altro ad attenzionare quelli ritenuti maggiormente sensibili. E proprio quest’ultima attività eseguita dai carabinieri su un distributore di Campagnola Emilia ha portato i militari a rinvenire e sequestrare una micro telecamera fissata con nastro adesivo sul terminale di pagamento dove tuttavia non veniva rinvenuto lo skimmer.

Dalle attività tecniche si riusciva a visionare i video contenuti sulla memory card della telecamera che aveva immortalato i momenti dell’installazione. Dai file recuperati era possibile udire colloqui in lingua pakistana avvenuti tra gli autori del reato che inavvertitamente avevano lasciato la cam attiva. E su questo distributore che vengono rivolte le attenzioni dei carabinieri di Campagnola Emilia che grazie anche ad attività di natura tecnica riuscivano a individuare gli indagati fermati anche durante uno dei loro ultimi prelievi.

Quindi la successiva perquisizione domiciliare nei confronti degli indagati ha portato al rinvenimento e sequestro di 500 litri di carburante, svariate card carburante clonate, uno skimmer per la decodifica delle carte originali danaro per oltre 10.000 euro e materiale informatico ora al vaglio degli inquirenti.

I carabinieri di Campagnola Emilia hanno così arrestato due dei tre destinatari essendo nel frattempo uno andato all’estero. Le indagini hanno rilevato che in soli 20 giorni del mese di maggio scorso, grazie all’attività di monitoraggio svolta dai carabinieri di Campagnola Emilia, è stato possibile attribuire ai tre prelievi di carburante per circa 3.000 litri ai danni di aziende ubicate tra l’Emilia e la Lombardia, alcune delle quali, peraltro, in conseguenza all’importante parco auto tenuto, non si erano accorti dell’attività illecita ai loro danni. I carabinieri ritengono comunque importante il giro d’affari conseguente al fenomeno dal momento che in uno skimmer, rivenuto e sequestrato nel corso delle indagini in un distributore di Parma, sono state quantificate ben 26.000 letture di carta passate per l’acquisto di carburante.

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