Di fronte all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, il nuovo Governo deve porre la massima attenzione all’attuazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza “che può consentire al Paese di fare davvero un passo in avanti nella modernità e nel progresso”. Ma bisogna “evitare il rischio di dover rinunciare a dei progetti o, peggio, di vedere cantieri aperti e poi abbandonati; oppure di vedere risorse non utilizzate perché non si riescono a presentare progetti ‘dal basso’. Lasciati alle spalle gli slogan della campagna elettorale, ora serve responsabilità garantendo la prosecuzione e il completamento dei progetti finanziati”.

È l’appello che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, richiamando le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi, rivolge al Parlamento e al nuovo Governo intervenendo in Consiglio comunale sul Pnrr e, più in generale, sul programma Next Generation Modena, con 55 candidature presentate, concorrendo a tutti i bandi accessibili, e quasi 68 milioni di euro già assegnati al Comune o in attesa di conferma del finanziamento.
L’elemento di forte criticità, però, è rappresentato dall’aumento del costo delle materie prime, che sta costringendo i soggetti attuatori a rivedere i quadri economici degli interventi del 20 per cento in più. A Modena, ha spiegato il sindaco, si sta lavorando per accedere al Fondo nazionale per l’avvio di opere indifferibili, sulla base del decreto 50 dello scorso maggio per gli interventi avviati entro fino anno: per fronteggiare i maggiori costi derivanti dai prezziari utilizzati nelle opere pubbliche finanziate, in tutto o in parte, con le risorse del Pnrr, “presenteremo richieste per il nuovo Centro per l’impiego, il secondo stralcio dell’ex Enel e i due lotti delle ex Fonderie”.
Ma oltre ai rincari, l’altra sfida è quella dei tempi, per rispettare tutti i passaggi formali e amministrativi da qui al 2026, ha aggiunto Muzzarelli: “Se riusciamo ad avere i lavori avviati entro la fine del 2023 possiamo farcela”.
Richiamando il programma Next Generation Modena, il sindaco si è poi soffermato sulla necessità di “rendere complementari e coerenti gli investimenti Pnrr con le altre risorse europee più tradizionali e strutturali, con l’obiettivo di definire un’adeguata strategia per massimizzare l’impatto delle risorse sulla città e sulla nostra comunità locale”. In particolare, oltre ai diversi fondi europei, ha ricordato il percorso con la Regione per la definizione dell’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss): “Varrà per Modena almeno 8,4 milioni di euro ed entro dicembre ne definiremo i contenuti per poi passare alle fasi operative”.
Dopo aver riepilogato i settori dei finanziamenti già ottenuti dal Comune (dalla rigenerazione urbana alla scuola, dalla digitalizzazione alla culturae e ai teatri, fino all’impiantistica sportiva, al welfare e alla mobilità sostenibile), Muzzarelli ha sottolineato l’importanza della collaborazione sul territorio: con Hera e Atersir per la Missione 2 del Pnrr “Rivoluzione verde e transizione ecologica” (efficienza energetica, idrogeno, risorsa idrica alcuni dei filoni d’intervento), con Unimore per la Missione 4 “Istruzione e ricerca” (alloggi per universitari, ricerca e innovazione), con le Aziende sanitarie per la Missione 6 “Salute” soffermandosi sull’intervento annunciato nei giorni scorsi per la rigenerazione dei Poliambulatori di via del Pozzo. Il protocollo d’intesa tra Comune, Ausl, Aou e Unimore prevede un investimento di oltre 20 milioni di euro per la realizzazione di nuovi spazi sanitari nell’area dei Poliambulatori dopo la bonifica dell’amianto e la ristrutturazione e riqualificazione della struttura.

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