Un altro Paese europeo, attraverso l’introduzione di una norma tecnica, tenta di sdoganare la possibilità di produrre un composto alimentare spacciandolo per aceto balsamico.

Dopo la Slovenia, stavolta è Cipro a imitare un prodotto italiano, che nelle sue varie declinazioni – l’Indicazione geografica protetta ‘Aceto Balsamico di Modena’ e le Denominazioni di origine protetta ‘Aceto Balsamico tradizionale di Modena’ e ‘Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia’ – rappresenta un indiscusso valore economico, culturale e tradizionale nel panorama agroalimentare emiliano-romagnolo e nazionale.

Bene hanno fatto, secondo la Regione Emilia-Romagna, i Ministeri per le Politiche agricole e per lo Sviluppo economico a opporsi formalmente tramite il Governo italiano e a depositare gli atti necessari presso la Commissione europea. Cosi come è necessario mantenere la stessa ferma posizione in sede di Commissione europea verso la Slovenia.

Si apre ora una fase di consultazione tra gli Stati membri coinvolti e la Commissione, in cui Cipro sarà chiamato a motivare e giustificare l’iniziativa intrapresa e l’Italia a difendere la cultura della qualità e il sistema europeo dei prodotti Dop e Igp.

Un caso che mette in evidenza quanto sia importante avere un Regolamento per i prodotti Dop e Igp, voluto dall’Europa a tutela della sicurezza alimentare, della qualità e dell’autenticità del cibo, strumento di tutela cui ci si può appellare. Così sì difende, sostiene la Regione, la qualità e l’identità dei prodotti tradizionali, anche rafforzando il sistema europeo dei prodotti Dop e Igp.

La Regione nel frattempo si è già attivata e ha incontrato negli scorsi mesi i Consorzi del territorio,  assieme al relatore presso l’Europarlamento sulle nuove regole per Dop e Igp, per un confronto sull’aggiornamento dello stesso Regolamento.

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