Il rapporto tra Finale Emilia e la musica è lungo e articolato: basti ricordare come nella prima metà del Settecento, ai tempi delle confraternite religiose, esistesse una rivalità accesissima tra l’Accademia di musica del Rosario e quella della Buona Morte e che intorno al 1870 Finale disponeva di un Istituto musicale comunale.

Un rapporto tra la città e note, accordi, partiture, strumenti, musicisti e direttori d’orchestra che si è alimentato ed è proseguito fino a oggi con nuovi protagonisti come il Circolo Lato B e tutti i gruppi musicali che sono nati al suo interno, la Scuola di Musica Andreoli con le sue orchestre giovanili e la Banda Rulli Frulli.

Un percorso che l’amministrazione comunale intende valorizzare favorendo le attività delle realtà locali e offrendo alla cittadinanza momenti di buona musica senza confini, andando incontro alle sonorità che arrivano da tutto il mondo.

È sotto quest’egida che nasce la rassegna “Finale Emilia città della Musica” che venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 settembre avrà come palcoscenico i giardini pubblici De Gasperi.

Il primo appuntamento, venerdì 16 settembre, alle ore 21.00 sarà con lo spettacolo “Astor Piazzolla, musica, parole e passi”, a cura di Art&Tango Nonsolopassi. Ad accompagnare lo spettatore alla scoperta del fisarmonicista argentino e della cantante italiana che lo incantò: Milva, saranno le chitarre del Bruskers Guitars Duo, il violino di Gaetano Dolce, la voce di Claudia Franciosi e gli interventi poetici di Francisco Papa. Anche i ballerini della scuola di tango guidati da Cinzia Flautini integreranno lo spettacolo.

Sabato 17 settembre, sempre alle ore 21, il palco dei Giardini ospiterà il concerto del gruppo “Musica da ripostiglio”, formato da Luca Pirozzi (chitarra, banjo, voce), Luca Giacomelli (chitarre, cori), Raffaele Toninelli (contrabbasso, cori), Emanuele Pellegrini (batteria, percussioni, cori). Protagonista di tournée teatrali e di collaborazioni con attori del calibro di Pierfrancesco Favino, Paolo Sassanelli, Giorgio Tirabassi, Rocco Papaleo, Mariangela D’Abbraccio, Sergio Rubini, Alessandro Haber, Giovanni Veronesi, Claudio Santamaria, Vincenzo Salemme, il gruppo propone un viaggio musicale nel tempo e nello spazio, che va dalle atmosfere retrò allo swing, dalla musica gitana al bolero.

Ultimo appuntamento domenica 18 settembre, in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, sempre alle ore 21, con la trascinante esibizione di “Zambra Mora”, il gruppo di musica etnica formato da Luca Cacciatore (sax soprano, sax alto, flauto traverso, clarinetto), Paolo Bedini (chitarra classica, oud), Lucio Forghieri (percussioni), Mario Sehtl (violino), Igino Luigi Caselgrandi (batteria), Gianluca Lione (basso). La zambra mora è una danza flamenca tipica delle cerimonie nuziali gitane ed è caratterizzata da una forte influenza orientale. Un nome che i fondatori del gruppo hanno ritenuto indicato per definire un progetto sulla musica d’oriente fatto da occidentali: così nelle loro esibizioni si mescolano musica araba-andalusa, flamenco, tango, rumbe, gipsy swing e musica ebraica.

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