L’overdose è definita come un’intossicazione acuta dovuta all’assunzione di sostanze d’abuso che comporta un arresto cardio-respiratorio e, se non si interviene in tempo, il decesso.

Anche a Reggio Emilia si celebra la Giornata internazionale di sensibilizzazione che ricorre il 31 agosto di ogni anno (https://www.overdoseday.com) per promuovere l’attenzione e favorire la prevenzione delle morti correlate all’uso di oppioidi, in un momento storico in cui tale pericolo è sempre più pressante a causa della diffusione, in maggior parte negli Stati Uniti d’America ma anche in Europa, del fentanyl e dei suoi derivati, responsabili di decine di migliaia di morti per overdose.

Obiettivo della campagna annuale è ribadire che si può evitare la morte non solo astenendosi dalle sostanze, ma mettendo in atto comportamenti di tutela da parte del consumatore e della comunità.

In occasione della ricorrenza, il Servizio Dipendenze Patologiche e la Struttura a Bassa soglia d’accesso (SerDP/Drop-in “La Quercia”) dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia propongono attività e momenti di riflessione, insieme agli utenti e agli operatori del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche.

Questo il programma di mercoledì 31 agosto 2022, nella sede del Servizio a Bassa Soglia di accesso in via Bocconi, dalle 9.30 alle 12.00 presidio educativo-sanitario che accoglie tossicodipendenti e consumatori di sostanze in fase attiva:

  • al mattino saranno offerte nozioni di Primo Soccorso e di utilizzo di rimedi (Naloxone) in caso di intossicazione da sostanze e/o stato di incoscienza;
  • simulazioni svolte da personale sanitario rivolte ai nostri utenti e agli operatori del settore, sulla gestione dell’arresto cardiorespiratorio e/o cardiocircolatorio, in particolare indotto da sostanze d’abuso con azione depressiva della funzione respiratoria e /o cardiocircolatoria. Durante tali interventi verrà evidenziata e ricordata l’importanza del presidio farmacologico del naloxone che, se usato tempestivamente, senza effetti collaterali, può bloccare l’azione dell’overdose da oppioidi. Sono proprio i nostri pazienti che hanno maggiore possibilità di essere testimoni o anche purtroppo protagonisti di un’overdose e pertanto occorre insegnare loro a riconoscere l’evento e ad intervenire, sia direttamente che chiamando i soccorsi sanitari.

Per informazioni: 0522 335059-5057 (Ambulatorio SerDP a Bassa Soglia di Accesso di Via Bocconi) oppure 0522 268194 (Drop-in /SEI).

Nel mondo, circa 0.5 milioni di morti sono attribuibili all’uso di sostanze psicotrope con oltre il 70% coinvolgenti l’uso di oppioidi.

La relazione Annuale al Parlamento sulle dipendenze in Italia riporta, nel 2021, un numero di quasi 8 decessi per overdose ogni 1.000.000 residenti di 15-64 anni, con numero assoluto di 293 casi, in flessione del 5,2% rispetto all’anno precedente; l’89,8% dei decessi ha riguardato uomini (M=263; F=30) e l’11,6% persone di nazionalità straniera (n.34). In Emilia-Romagna, dopo il picco del 2019 di 53 casi, il numero di overdose si è stabilizzato intorno ai 32 casi. L’eroina, pur se in calo (dal 77,8% al 60%), continua a rimanere la causa primaria di intossicazione con oltre la metà dei decessi direttamente droga-correlati attribuibile ad overdose da oppiacei (n.157); l’overdose da cocaina ed in particolare il suo derivato “crack”, su cui alta è l’attenzione in Europa per le crescenti segnalazioni specie tra le frange di popolazione più vulnerabile, è stata rilevata in oltre un quinto dei decessi. Il rapporto segnala l’aumento dei decessi per intossicazione acuta da sostanze stupefacenti nelle persone di 50 anni e oltre (dal 2011 al 2021 passa da 7,1% a 28,3%), ma anche come il 14% dei casi abbia interessato giovani con meno di 25 anni.

Parimenti, la relazione dell’Osservatorio Europeo sulle Dipendenze pone attenzione sull’aumento (circa l’82%) delle morti da overdose accadute nelle persone con età compresa tra 50 e 64 anni dal 2012 ad oggi. Ciò riflette probabilmente sia l’invecchiamento della popolazione consumatrice, sia, in alcuni paesi, l’aumento dei decessi, soprattutto tra le donne, correlato alla prescrizione di analgesici oppioidi per gestione del dolore ed il misuso correlato. La maggior parte di questi decessi è, infatti, associata al policonsumo (circa tre quarti delle overdose fatali nel 2020 in EU), con combinazioni di oppiacei leciti ed illeciti, farmaci ed alcol.

 

C’è un bisogno crescente, quindi, di:

  • sviluppare risposte rivolte su target di consumatori specifici (popolazione che invecchia con problemi cronici socio-sanitari, abusatori di analgesici oppioidi, donne consumatrici)
  • fronteggiare l’aumentato malessere psico-sociale e l’incremento degli episodi di consumo di sostanze emerso nel corso della pandemia;
  • ampliare i servizi di riduzione del danno per le persone che si iniettano droghe;
  • sensibilizzare la comunità di cittadini e dei professionisti sanitari sull’importanza di collaborare per aumentare l’informazione e ridurre lo stigma sulle morti correlate all’uso di droghe;
  • implementare l’erogazione dei corsi di formazione specifici a favore di utenti, famigliari ed operatori sulla prevenzione dei decessi droga-correlati e sulla gestione delle overdose;
  • raggiungere una capillare diffusione del naloxone, erogato gratuitamente in tutti i servizi che si occupano di cura delle dipendenze e di riduzione del danno, in quanto farmaco salvavita nelle overdose da oppiacei grazie all’azione antagonista con cui contrasta la depressione respiratoria indotta dagli oppioidi.

 

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