Si terrà domani sera (martedì 2 agosto), alle 21,  la presentazione ufficiale della squadra di calcio di Castelvetro, in provincia di Modena, che ha scelto come sede del ritiro precampionato il centro sportivo del capoluogo Villa.

La cerimonia si svolgerà, a conclusione della prima giornata di presenza degli atleti modenesi in montagna, che anche nella prossima stagione disputeranno il campionato d’eccellenza, nel parco de Le Boccede Country House, in località Bedogno, luogo di soggiorno della società sportiva fino a venerdì prossimo.

Saranno presenti il presidente Marco Ballotta (già portiere in serie A, militante, fra l’altro, in Lazio, Inter, Parma, Reggiana e Modena), il vicepresidente Filippo Rossi, il direttore sportivo Diego Bartoli, il nuovo allenatore Fabrizio Domizzi (ex difensore, tra l’altro, di Udinese e Napoli), il resto dello staff tecnico e, naturalmente, i calciatori.

Porterà il saluto dei villaminozzesi il sindaco Elio Ivo Sassi, che afferma: “E’ un vero piacere ospitare nel nostro Appennino la compagine del Castelvetro calcio, alla quale porgiamo il nostro più autentico ‘in bocca al lupo’ per la prossima stagione, anche a nome di tutta la comunità”.

I dirigenti modenesi sottolineano, tra l’altro, come la scelta della società si sia focalizzata su Villa Minozzo per la qualità degli impianti e dei servizi messi a disposizione sia per la preparazione che per la permanenza dei giocatori, nonché per la disponibilità dimostrata dai gestori delle strutture e dalle istituzioni.

“La nostra è terra natia di diversi campioni, fra cui lo sciatore Giuliano Razzoli, il portiere Marco Silvestri e il deltaplanista Davide Guiducci – conclude il primo cittadino – che per tradizione accoglie anche molti altri appassionati, dilettanti e professionisti in molte discipline dello sport. La montagna reggiana rappresenta per tutti una palestra ideale per affrontare le prove e per superare gli ostacoli sportivi e della vita con grinta e determinazione. Al di là degli obiettivi o dei successi raggiunti o desiderati, l’Appennino ci insegna pure a restare persone spontanee e disponibili”.

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