È durata poche ore l’indagine dei Carabinieri della Compagnia di Reggio Emilia che ieri sera hanno individuato e tratto in arresto l’autore della rapina al Credem di Via Emilia Ospizio in città. I fatti. Sono circa le 9:00 quando un uomo parzialmente travisato da un cappellino e da una mascherina chirurgica entra nella filiale e si presenta alla cassa. Pochi attimi e l’impiegata si rende conto della sua intenzione di effettuare una rapina, tanto che davanti ad una lieve titubanza lo stesso afferma “non costringetemi a fare quello che non voglio fare”, infilando una mano dentro un borsello e facendo credere di avere con sé un’arma.

Ottenuto l’incasso, circa 10.000 euro, importo del bottino che la stessa impiegata ha riposto in una busta da lettere con il logo della banca, il rapinatore si allontana a piedi senza usare violenza contro alcuno, ma affermando di essere stato costretto ad eseguire il colpo perché non aveva nemmeno i 20 euro necessari per la richiesta del reddito di cittadinanza. Ed è stato proprio questo particolare che ha consentito ai Carabinieri della Compagnia di Reggio Emilia, allertati dagli stessi dipendenti dell’Istituto di Credito, di indirizzare le indagini verso qualcuno che certamente verteva in uno stato di indigenza.

L’acquisizione delle immagini della video sorveglianza ed i rilievi tecnici eseguiti dagli uomini dell’Arma nel corso del sopralluogo, oltre alla comparazione con le foto segnaletiche, hanno consentito poi di restringere il cerchio in direzione di un uomo che, già gravato da precedenti specifici, da qualche tempo era ospite di una struttura comunale in città. Inevitabile, a questo punto, la perquisizione della stanza da lui occupata. Alla presenza del sospettato i Carabinieri della Compagnia di Reggio Emilia hanno quindi rinvenuto nella sua camera elementi che hanno avvalorato ulteriormente i loro sospetti.

Oltre all’intero bottino, infatti, l’uomo custodiva ancora la mascherina chirurgica, la busta da lettere con il logo del Credem oltre ad un auricolare bluetooth ed alcuni vistosi anelli alle dita, che la cassiera non aveva potuto fare a meno di notare durante la rapina, e l’abbigliamento esattamente corrispondente alle descrizioni. Con tali evidenze l’uomo, che non ha potuto fare a meno di ammettere le proprie responsabilità, è stato quindi accompagnato nella caserma di Corso Cairoli ove, al termine delle formalità di rito è stato tratto in arresto per l’ipotesi del reato di rapina e, pertanto, messo a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia.

 

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