È stata presentata stamattina la 14^ edizione dell’Osservatorio Economia e Lavoro (OEL) in provincia di Modena elaborato da Ires Emilia-Romagna per conto della Cgil di Modena che mette in luce i dati del 2021: anno in cui vi è un recupero rispetto a quello precedente, seppur ancora fortemente condizionato dalla ripresa dei contagi da pandemia covid 19 e dall’incremento dei prezzi dell’energia e dalla spinta inflazionistica.

A questo scenario, già segnato da eventi che continuano ad impattare sull’economia e sulla società, si aggiunge nel 2022 la guerra in Ucraina e le sue conseguenze, che rende difficile anche fare previsioni in merito all’andamento economico e sociale del Paese.

L’Osservatorio evidenzia come, dopo un forte rallentamento nel 2020, il 2021 sia un anno di forte crescita sia in termini di valore aggiunto (+9,8%) che in termini di esportazioni (+20%), tale da portare la provincia sul dato più alto degli ultimi vent’anni e in ottava posizione su scala nazionale per valore dell’export. Tra i comparti trainanti: macchine e apparecchi meccanici, mezzi di trasporto, ceramica, tessile, agroalimentare e biomedicale. Da evidenziare come, dopo numerosi anni di contrazione del tessuto imprenditoriale, Modena veda ora un nuovo incremento del numero di imprese attive.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro nel 2021, in continuità con quanto accadeva nel 2020 calano gli occupati di circa 1.650 unità, con una flessione che ha riguardato quasi essenzialmente la componente femminile della forza lavoro e il tasso di occupazione passa dal 68,5% del 2020 al 67,7%.
In diminuzione anche il tasso di disoccupazione che passa dal 6,1% del 2020 al 4,4% del 2021.
Questi dati evidenziano come il numero di inattivi sia in forte espansione (+6,8%).

Diminuiscono anche le ore di cassa integrazione autorizzate rispetto al 2020, ma con 25,3 milioni di ore siamo ancora lontani dai livelli pre pandemici, che vedevano nel 2019 poco più di 5 milioni di ore autorizzate.

Per quanto riguarda infine il dato sulla retribuzione media giornaliera, si evidenzia come dagli ultimi dati disponibili relativi all’anno 2020 si osservano ancora differenze tra lavoratrici e lavoratori, in particolare proprio rispetto al genere: la retribuzione giornaliera media di una donna nella nostra provincia risulta inferiore rispetto a quella di un uomo di quasi 33 euro ( -28,6%).

La provincia di Modena per il secondo anno consecutivo vede una diminuzione della popolazione residente, le cause sono da attribuire a dinamiche di medio-lungo termine: invecchiamento della popolazione, denatalità e l’incremento dei decessi dovuti alla pandemia Covid-19. Il dato in controtendenza rispetto al 2020 è quello dei cittadini stranierei residenti nella provincia di Modena, che nel 2021 è nuovamente aumentato, portandoli oggi a costituire il 13,6% della popolazione residente.

La provincia di Modena nel 2020 presenta un consumo di suolo pari all’11,1%, con valori molto alti per i territori di Fiorano (36,6%), Sassuolo (30,8%), Vignola (25,3%) e Modena (25,3%).

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