La Squadra Mobile  ha operato lo scorso 15 giugno il sequestro preventivo di un immobile  in una traversa di via Emilia Ospizio.

In particolare nell’ambito di una più vasta attività finalizzata a reprimere lo sfruttamento ed il favoreggiamento della prostituzione gli agenti hanno  effettuato un appostamento all’esterno di un monolocale in cui era stata segnalato l’esercizio della prostituzione.

L’attività consentiva di identificare un cliente e, soprattutto, di documentare, quantomeno in via indiziaria, che la prostituzione, all’interno dell’appartamento, era gestita da una donna cinese che, nella preliminare ipotesi investigativa, sfruttava o favoriva una giovane connazionale. Entrambe le donne sono state identificate all’interno dell’alloggio.

La perquisizione consentiva di rinvenire e sequestrare la somma in denaro appena pagata al cliente.

Sulla scorta di quanto emerso nel corso delle indagini, l’appartamento veniva sottoposto a sequestro preventivo al fine di evitare che all’interno venissero reiterati reati della medesima specie; la cittadina cinese che, allo stato delle indagini, è apparsa come la gerente dell’appartamento in cui veniva favorita la prostituzione,  deferita all’Autorità giudiziaria in stato di libertà.

Il Gip del Tribunale, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, convalidava il sequestro operato in via di urgenza dalla Polizia Giudiziaria confermando il gravame sull’immobile.

 

Il grave fenomeno del favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione indoor, meno visibile di quella in strada ma non per questo meno grave per le condizioni a cui sono sottoposte le persone sfruttate, ha consentito, negli anni, alla Squadra Mobile della Questura di operare il sequestro preventivo complessivamente di 24 (ventiquattro) centri massaggi, quattro alloggi e due circoli privati [tutti i sequestri preventivi sono poi stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria]. L’attività repressiva ha comportato, anche, una modifica, talvolta radicale, delle aree delle città ove sono stati sequestrati gli immobili che, una volta dissequestrati, sono stati riconvertiti ad attività lecite ed in tal modo restituiti, di fatto, alla collettività.

Occorre rimarcare l’importanza delle segnalazioni, alle Forze dell’Ordine, da parte dei cittadini che possono dare voce alle vittime del reato di favoreggiamento della prostituzione; vittime che, spesso, non denunciano i delitti da loro subiti.

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