Doppio appuntamento nell’ambito del progetto Child-Up, il progetto europeo di ricerca che ha studiato la condizione di studentesse e studenti di origine migrante in una prospettiva basata sui concetti di agency e integrazione culturale ibrida, coordinato dal Prof. Claudio Baraldi, Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore.

Giovedì 26 maggio, con inizio alle ore 9.00 presso l’aula B06 del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (Largo Sant’Eufemia, 19 – Modena) si terrà la conferenza nazionale e, nello specifico, il convegno “Child-Up, il dialogo per l’integrazione ibrida. Narrazione e promozione dell’agency dei bambini di origine migrante”.

Il convegno finale presenta i principali risultati della parte di ricerca condotta in Italia, con alcune comparazioni in ambito europeo, e i modi attraverso cui il progetto ha generato e potrà generare un impatto sulle pratiche educative, sulla ricerca e sulla politica.

Nel corso dei lavori sarà dato spazio sia alla discussione dei risultati, sia alla condivisione di esperienze per dialogare su come affrontare le sfide che l’inclusione di studenti e studentesse di origine migrante pone a livello nazionale ed europeo.

Tale momento di studio è pensato sia come evento per la disseminazione dei risultati della ricerca sia come un momento di incontro e confronto per coloro che lavorano nel contesto scolastico, sociale, accademico e politico per ampliare le conoscenze e suggerire nuove pratiche quotidiane efficaci a scuola e nelle comunità locali.

Molto fitto l’ordine dei lavori, con oltre venti interventi programmati tra relazioni e tavole rotonde.

In apertura del convegno sono previsti i saluti introduttivi del Magnifico Rettore Unimore, Carlo Adolfo Porro, del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e dell’Assessora Regionale all’Istruzione Paola Salomoni.

Venerdì 27 maggio, invece, con inizio alle ore 9.00, sempre presso l’aula Aula B06 del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali (Largo Sant’Eufemia, 19 – Modena) si terrà il seminario internazionale “Education, Migrations, Agency”.

Dopo i saluti introduttivi sono previste cinque relazioni: Adrian Holliday (Christ Church University, Canterbury) interverrà su “Contribution to a bigger picture of how we understand and research: bringing the margins to Centre ground”; Gabriela Trevisan (Prochild coLAB, Porto) tratterà il tema “Local intervention with children on a rights-based approach”; Michael Wynes (University of Warwick) relazionerà su  “Speeding up and slowing down: managing migrant children’s educational needs in an English city”; il focus di Rossella Santagata (University of California at Irvine) sarà “Recognizing and building on children’s brilliance in mathematics classrooms: Towards a vision for teaching that promotes equity”; l’ultimo intervento, di Mireia Vargas Urpi (Universitad autònoma de Barcelona), sarà incentrato su “Child language brokering through multiple lenses: the perspectives of parents, teenagers, young adults and public service providers in Catalonia”.

Nel pomeriggio, il team di Unimore e Federico Farini (University of Northampton) presenteranno i risultati del progetto.

Child-Up ha messo al centro l’autodeterminazione di studentesse e studenti, analizzando come il sistema educativo possa promuovere i loro percorsi personali che combinano gli elementi culturali del paese di origine e del paese di arrivo, locali e globali, in una prospettiva di combinazione culturale, intesa come integrazione culturale ibrida. Lo studio ha riguardato i modi in cui l’integrazione culturale ibrida possa essere costruita da studentesse e studenti con il sostegno di insegnanti  e  facilitatrici  e facilitatori esterni alla scuola.

Il progetto ha analizzato, inoltre, numerose idee e pratiche elaborate nelle scuole nei sette paesi europei coinvolti nel progetto. Le idee e le pratiche nelle scuole sono state identificate e analizzate per individuare esempi virtuosi di promozione della partecipazione delle studentesse e degli studenti nella creazione di un’integrazione culturale ibrida.

Per raggiungere tali risultati ci si è basati su un ampio e intenso coinvolgimento a livello locale e internazionale, di scuole e   agenzie   di educatori e mediatori. Il progetto ha dapprima incoraggiato il coinvolgimento attivo delle scuole nella ricerca e in seguito ha prodotto strumenti che le scuole possono utilizzare per promuovere il contributo attivo di studentesse e studenti all’integrazione culturale ibrida.

Scopo finale del progetto è di arricchire la comunità scientifica, la comunità scolastica e i responsabili delle politiche educative con nuovi dati e risultati, raccolti attraverso la ricerca sul campo e l’analisi dell’impatto sulle politiche educative, di cui potranno beneficiare non solo le studentesse  e  gli studenti di origine migrante ma il contesto locale nel suo insieme.

 

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