Sono iniziati in questi giorni i preparativi per uno dei più importanti interventi nell’ambito culturale e dei servizi sul territorio castelnovese: la ristrutturazione del Centro Culturale Polivalente. Un progetto consistente, che richiederà un trasferimento temporaneo per un servizio molto utilizzato dalla comunità locale: la Biblioteca Crovi e la Sala studio. Al momento sono stati trasferiti i volumi che erano ospitati nella Sala Studio, al piano terra del Centro culturale. Nelle prossime settimane inizierà anche il trasferimento dei volumi della Biblioteca.

“Finalmente possiamo dare il via a questo progetto, al quale lavoriamo da anni: la riqualificazione completa del Centro Culturale Polivalente – afferma il Vicesindaco e Assessore alla Cultura di Castelnovo Monti, Emanuele Ferrari –  Una struttura che, comprendendo la Biblioteca comunale “Raffaele Crovi”, la sede di Castelnovo Monti dell’Istituto musicale AFAM Peri – Merulo, gli spazi del gruppo giovanile Jerry Can, rappresenta un punto di riferimento importante non solo per i cittadini di Castelnovo Monti, ma di tutto l’Appennino e oltre. La Biblioteca Crovi è una delle più importanti della provincia, e sarà raddoppiata nei suoi spazi. Una grande attenzione sarà rivolta alla biblioteca per i ragazzi e per l’infanzia. Saranno completamente rifatte le aule del Merulo con l’introduzione di tutte le più moderne tecnologie: dalla registrazione alla musica elettronica, fino ai sistemi di insonorizzazione. Al piano terra dove c’è la Corte Campanini saranno aperti dei passaggi verso il parco di Palazzo Ducale, altro edificio sul quale è previsto un ulteriore intervento di riqualificazione e dove sono presenti le sale espositive in quelle che erano le scuderie, sempre affacciate sul parco. Le Officine della Creatività avranno anche un nuovo ingresso e un punto ristoro. Saranno presenti molti spazi per i giovani, dove potranno incontrarsi le generazioni, dove fare co-working, dove attingere alla cultura e alla bellezza”.

Il periodo della ristrutturazione vedrà la biblioteca ospitata in ambienti della sede scolastica di via Sozzi (scuole medie). Spazi che verranno attrezzati in modo da poter offrire un servizio adeguato durante il periodo dei lavori, e che consentiranno alla Biblioteca di poter proseguire anche le iniziative quali presentazioni di libri e laboratori. I servizi rivolti ai giovani, come la Sala Studio e la J Room di Jerry Can, utilizzeranno invece ambienti disponibili nell’ambito del Teatro Bismantova: la sala studio in quelli che erano i locali del Caffè del Teatro, la J Room in alcune stanze al piano superiore. Quando avverrà invece il trasloco dell’Istituto Merulo, anche per questo sono stati individuati spazi adeguati nella struttura delle scuole di via Sozzi: in questo caso si tratta di un ritorno alle origini, visto che proprio in questo edificio, prima che venisse completato il Centro culturale polivalente, venivano svolte le lezioni di musica.

“La nostra intenzione – conclude Emanuele Ferrari – è quella di proseguire tutti i servizi mantenendone gli standard qualitativi elevati, anche se in locali temporanei. La collocazione della biblioteca in una scuola peraltro ci offre anche opportunità per immaginare ulteriori collaborazioni e attività dedicate agli studenti. Inoltre ritengo abbia un significato profondo anche la scelta di legare servizi molto utilizzati dai giovani al Teatro Bismantova: un’opportunità di scambi e incroci culturali che siamo convinti possa dare frutti importanti”.

L’intervento su Palazzo Ducale durerà circa due anni. Oltre che per i servizi che ospita, si tratta di un cantiere interessante anche per il valore architettonico del complesso a corte, inserito nella storia e nello sviluppo urbanistico del paese e del quartiere di Bagnolo in cui si trova.

La nuova biblioteca sarà prevalentemente al primo piano ma la prerogativa principale delle nuove Officine della Creatività sarà la flessibilità determinata dalle mutevoli esigenze del servizio, con la possibilità di ricalibrare gli spazi con estrema semplicità da un piano all’altro e tra i piani. Il raddoppio della superficie della biblioteca permetterà di alleggerire la densità del patrimonio “a scaffale aperto” restituendo spazi più ariosi.

La storia del Centro culturale polivalente 

Il Complesso edilizio ottocentesco è collocato in una posizione strategica all’ingresso del centro di Castelnovo: costituiva l’edificio di testa delle costruzioni “istituzionali” dell’espansione estense voluti dal Duca Francesco IV regnante dal 1815 al 1846.

Tutt’ora costituisce l’ingresso al paese, posto a fianco dell’Ospedale, lungo il corso principale, mantenendo una connotazione di rilievo architettonico ed urbanistico.

Nato come educantato femminile, si configura come un complesso “a corte” a due piani con un partito architettonico regolare di finestre sulla corte e sui prospetti esterni, che punteggiavano lunghi corridoi di distribuzione verso stanze e aule didattiche.

È stato costruito in sasso a vista con conci d’angolo su tutti gli spigoli di facciata.

La Biblioteca comunale a Castelnovo nasce negli anni immediatamente precedenti all’Unità d’Italia. Dopo essere stata collocata in alcune sedi temporanee, negli anni ’20 del ‘900 viene ospitata in quello che allora era il Teatro Sociale (attuale Teatro Bismantova). Dopo la seconda guerra mondiale altre sedi della Biblioteca sono l’edificio che ospitava il Municipio a Bagnolo (attualmente occupato da uffici del Distretto Sanitario) e all’Isolato Maestà (il Grattacielo) quando lo stesso Municipio vi si trasferisce. La collocazione al Centro Culturale Polivalente, all’epoca appena ristrutturato, risale al 1983.

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