Si celebra oggi – giovedì 28 aprile – la Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro. Nel mondo muoiono ogni anno 2,3 milioni di persone in occasione di lavoro, di cui l’80% per malattie professionali e malsane condizioni di lavoro.

In Italia l’anno scorso sono stati denunciati 555.236 infortuni (74.006 in Emilia-Romagna), contro i 554.340 del 2020 (67.816 in regione). Nel 2021 a Modena gli infortuni denunciati sono stati 13.829, in aumento del 15,2% rispetto al 2020 (12.005 infortuni). A livello nazionale le morti bianche sono state 1.221 (più di tre al giorno), in calo rispetto alle 1.270 del 2020. In Emilia-Romagna nel 2021 si sono contate 110 vittime, contro le 119 del 2020.

In provincia di Modena l’anno scorso le denunce di infortunio mortale sono state 14 (24 nel 2020). Il dato comprende i cosiddetti infortuni in itinere, cioè avvenuti nel tragitto casa-lavoro. Si continua a morire in particolare nei cantieri edili e nei campi, ma anche nel trasporto, logistica e facchinaggio. Aumentano anche le denunce di malattie professionali. L’anno scorso sono state 55.288 a livello nazionale (+22,8% rispetto al 2020), 5.578 in Emilia-Romagna (+34,9%) e 547 a Modena (492 nel 2020).

I dati sono diffusi dalla Cisl Emilia Centrale, per la quale la formazione e l’addestramento alla salute e sicurezza devono divenire parte integrante del bagaglio culturale e professionale delle aziende, ma soprattutto dei lavoratori.

«Rimettiamo al primo posto la tutela della salute delle persone nei luoghi di lavoro, che viene prima della produzione e del fatturato», dichiara Domenico Chiatto, segretario generale aggiunto della Cisl Emilia Centrale e responsabile delle politiche per la salute e sicurezza sul lavoro. Lo stesso Chiatto segnala nei primi due mesi del 2022 un ulteriore preoccupante aumento in Emilia-Romagna delle denunce di infortuni rispetto a gennaio-febbraio 2021.

«Sono cresciute mediamente del 20% – dice il sindacalista Cisl – L’aumento è del 18% nell’industria e servizi, ma addirittura del 42% nelle attività per conto dello Stato (sanità, scuola ecc.). Inoltre segnaliamo l’aumento delle denunce di infortuni delle donne: +25%, rispetto al +17% degli uomini. Sia per le une che gli altri crescono gli infortuni in itinere, soprattutto al mattino, quando i tempi sono stretti tra l’accompagnamento dei figli a scuola e il cartellino da timbrare».

A proposito di scuola, è qui che per la Cisl deve cominciare la formazione alla salute e sicurezza, da potenziare poi al momento dell’ingresso nel mondo del lavoro.

«È necessario un addestramento continuo al mutare delle mansioni, la conoscenza del luogo di lavoro e la consapevolezza dei rischi potenziali, diretti e indiretti – suggerisce Chiatto – I lavoratori e i loro rappresentanti per la sicurezza (rls) devono poter partecipare all’organizzazione del lavoro, essere coinvolti nell’attribuzione dei carichi di lavoro, gestione degli orari e postazioni lavorative. Solo così si fa un’efficace prevenzione degli infortuni e malattie».

Per la Cisl bisogna rafforzare anche il ruolo del medico competenze aziendale e capitalizzare l’esperienza dei protocolli aziendali anti-Covid. Tra l’altro le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate. Tra gennaio 2020 e marzo 2022 a Modena sono state 2.310 (1.708 donne e 602 uomini), di cui undici con esito mortale. I decessi riguardano per un terzo il personale sanitario e assistenziale (medici, infermieri, operatori socio-sanitari).

Tornando al tema generale della salute e sicurezza, la Cisl giudica positivamente l’assunzione entro fine anno di mille ispettori a livello nazionale e l’attivazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

«Per noi è necessario selezionare i settori maggiormente a rischio per finalizzare i controlli – spiega Chiatto – Occorre valorizzare con decontribuzioni e premi Inail le aziende che si dotano di un sistema di gestione della sicurezza certificato. Infine insistiamo sulla nostra proposta di istituire una “patente a punti” per gli imprenditori, qualificando quelli in regola e sanzionando quelli che commettono gravi violazioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro», conclude il segretario generale aggiunto della Cisl Emilia Centrale.

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