Buone notizie per la Pasqua che potrebbe rivelarsi un periodo favorevole per il turismo dell’Emilia Romagna, con risvolti positivi anche per Modena e Provincia.  È quanto emerge da un’indagine di Assoturismo Confesercenti Emilia Romagna, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze presso un campione di circa 300 strutture ricettive del settore alberghiero ed extralberghiero, che per i giorni delle festività hanno già acquisito un significativo volume di richieste con una saturazione media dell’offerta disponibile pari al 60,2%. In base alle informazioni raccolte si stima che nei giorni della ricorrenza saranno circa 450 mila i pernottamenti nelle strutture ricettive. I visitatori saranno prevalentemente italiani (82,4% delle presenze), ma è atteso un buon recupero della domanda estera con oltre 80 mila pernottamenti stimati.

“Siamo soddisfatti per la ripresa delle prenotazioni, sia dal mercato italiano che da quello straniero di prossimità. Sono dati significativi – spiega Gabriella Gibertini, Presidente Assoturismo Confesercenti Modena – che ci fanno ben sperare in una ripresa per il comparto turistico del nostro territorio anche se i dati attuali sono ancora lontani da quelli del 2019.”

Nei giorni della festività le strutture ricettive dovrebbero registrare un tasso medio di occupazione dell’offerta disponibile pari al 60,2%, ma in alcune aree e in alcuni giorni sono stati segnalati valori superiori al 75%. Buone aspettative per le strutture ricettive delle città d’arte, dove i tassi medi di occupazione potrebbero attestarsi al 70,4%. Anche per le località termali i tassi di occupazione dovrebbero registrare valori al di sopra della media (65%). Per le località collinari e per i comuni dell’Appennino i valori medi si attesterebbero su un  51%.

Le strutture alberghiere dovrebbero intercettare una quota maggiore di domanda con un tasso di occupazione atteso del 63,9%. Per le strutture extra alberghiere i valori stimati sono del 53,8%. I turisti stranieri, stimati al 17,6% dei flussi complessivi, saranno quasi esclusivamente europei: tedeschi, francesi, svizzeri e britannici sono le principali nazionalità segnalate in aumento

“Sono dati incoraggianti dopo 2 anni veramente difficili, ci aspettiamo anche un ulteriore miglioramento sulle strutture del nostro Appennino visto il prolungamento in extremis della stagione sciistica. Restano però ancora distanti i livelli pre-pandemia quando nel nostro territorio si arrivava al 95% di camere occupate nel periodo pasquale. Inoltre spicca il dato delle prenotazioni che arrivano molto sotto data per cui diventa difficile una fare una seria programmazione dell’attività” conclude Gibertini.

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