All’alba di oggi, 7 aprile, a Modena, il Nucleo Investigativo Carabinieri del Comando Provinciale ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Modena su conforme richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 5 uomini (3 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, uno degli arresti domiciliari e un quinto colpito da divieto di dimora nella provincia di Modena).

Tutti sono indagati, a vario titolo, per i reati di omicidio volontario in concorso, cessione di stupefacenti, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, estorsione, falsità materiale. Nel medesimo contesto, sono state eseguite perquisizioni domiciliari in occasione delle quali, ad uno degli arrestati, sono stati sequestrati circa 16 gr. di cocaina.

L’indagine è iniziata il 25 agosto dello scorso anno quando, quello che inizialmente era sembrato un investimento stradale verificatosi nel corso della notte, a Modena su strada Bellaria nei pressi di un complesso edilizio che ospitava un ristorante, è risultato essere un omicidio. La vittima, Nicu Hozu, 34enne di orine rumena, dopo quasi un mese in stato di coma decedeva il 18 settembre presso il locale Policlinico per frattura scomposta e pluri-frammentaria della teca cranica con severe lesioni a carico del parenchima encefalico.

Il mezzo utilizzato, secondo le indicazioni fomite dal medico legale, sarebbe stato un corpo contundente di superficie regolare. Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due uomini in relazione alla commissione del reato di omicidio volontario dei quali uno già sottoposto a fermo di indiziato di delitto e successivamente alla misura cautelare della custodia in carcere, in data 30 settembre 2021. I due indagati, insieme ad altri due, sono anche gravemente indiziati del reato di cessione continuata di sostanze stupefacenti.

Nel medesimo contesto sono stati acquisiti gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un quinto indagato, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, per il delitto di estorsione correlato alla illecita attività di gestione e locazione di appartamenti, il cui canone – in assenza di regolare pattuizione contrattuale – sarebbe stato preteso anche con minacce.

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