Una stagione invernale positiva sul fronte del turismo, ma un futuro minacciato da Covid, guerra e mancanza di personale. È questa la situazione a Fanano, in provincia di Modena, comune da circa 3.000 abitanti il cui territorio è in gran parte inserito all’interno del parco regionale dell’alto Appennino Modenese.

“La stagione turistica è andata molto bene, è partita presto con tanta neve, le piste sono state gestite in maniera impeccabile, abbiamo avuto un afflusso importante, gli hotel di tutto il comprensorio hanno lavorato, siamo contenti”, racconta il sindaco Stefano Muzzarelli.

Il periodo resta comunque complicato: “Veniamo da due anni di Covid, e ora questa guerra assurda sta causando molte difficoltà qui in montagna, dove i territori sono più fragili e marginali e di conseguenza subiscono i problemi in maniera più pesante”, continua Muzzarelli: “In questi ultimi 20 giorni il gasolio a quota 2,30 euro ha fatto sì che ci fossero meno macchine in giro, meno turisti in albergo, meno persone nel weekend: si vede assolutamente la differenza”.

Ma non c’è solo il caro carburante a destare preoccupazioni. Le imprese della zona, infatti, devono far fronte anche a un’altra criticità, emersa con la pandemia: la mancanza di personale. “Non si trovano lavoratori, non solo per gli alberghi ma anche per le altre aziende, persino per il Consorzio del Cimone; questo sta mettendo in grande difficoltà le attività, che si trovano costrette anche a fermi prolungati”, sottolinea Muzzarelli.

A venire in soccorso ai bilanci in sofferenza di un Comune di montagna come Fanano potrebbe arrivare il Piano nazionale di ripresa e resilienza(Pnrr): per il sindaco Muzzarelli “può essere davvero uno strumento di rilancio per l’economia, anche se è molto complicato accedere a questi fondi, ma ci stiamo provando partecipando a tutti i bandi possibili”.

Gli obiettivi sono molteplici: adeguare la viabilità montana, incentivare il turismo legato alle famiglie, sviluppare nuovi servizi nell’area del Cimoncino, valorizzare tutte le frazioni. “Il 2022 sarà un anno di grandi semine – conclude Muzzarelli – e speriamo di poter raccogliere nei prossimi anni. Le idee sono tante, perché abbiamo un territorio straordinario, ma dobbiamo farci trovare pronti”.

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