La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio sostegno al settore dello spettacolo, comparto fondamentale anche per la ripresa. L’Assemblea legislativa ha approvato oggi il Programma in materia di spettacolo per il triennio 2022-24 proposto della Giunta regionale che, in attuazione della Legge numero 13 del 1999, mette a disposizione un investimento regionale di 11 milioni e 831 mila euro per ciascuna annualità, per un totale di circa 35,5 milioni.

“Vogliamo potenziare il sistema dello spettacolo dal vivo e questo Programma triennale costituisce un tassello importante della nostra strategia, scaturito anche dall’incontro con oltre duecento operatori della regione, cercando di fugare le paure e dando fiducia al settore – spiega l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori -. Fino a tutto il 2019, lo spettacolo dal vivo ha dimostrato vitalità e capacità di reagire alle trasformazioni economiche e sociali generate dalla crisi finanziaria del 2008: ha generato occupazione, aumentato l’offerta e la domanda e confermato l’Emilia-Romagna tra le prime tre regioni del Paese, per il dinamismo degli operatori e i risultati nella produzione e nella programmazione di spettacoli. Una tendenza positiva che è stata interrotta nel 2020 dalla pandemia, ma la ripresa ora c’è e noi dobbiamo sostenerla”.

 

Il Programma triennale 2022-2024

Fra gli obiettivi del Programma per il prossimo triennio 2022-24 vi è quello di sostenere le attività di produzione e distribuzione di spettacoli di elevata qualità artistica e culturale, che valorizzino le peculiarità di ciascun genere di spettacolo (danza, musica, teatro, circo contemporaneo e arte di strada, attività multidisciplinari) e le forme di ibridazione tra generi ed arti, e l’organizzazione di rassegne e festival sul territorio regionale caratterizzate da originalità, valore artistico e capacità organizzativa.

Ma si punta anche a potenziare la domanda attraverso l’adozione di strategie di comunicazione innovative, mirate a favorire il ritorno del pubblico nei luoghi di spettacolo e ad attrarne di nuovo. Per esempio, costruendo sinergie di carattere organizzativo, finanziario e promozionale fra operatori di diversi settori (turismo, beni culturali, istruzione, ecc.) e coinvolgendo le generazioni più giovani, le fasce di pubblico non abituali e quelle di popolazione con minori opportunità di formazione e fruizione, promuovendo e valorizzando anche l’interculturalità. E ancora la promozione in Italia e all’estero degli spettacoli prodotti in regione, attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali (web, social network, mobile, streaming, AR/VR etc.). Molto importante come parametro di successo è la presenza delle produzioni nelle reti radio-televisive e nelle piattaforme italiane e internazionali.

Non ultimi, tra gli obiettivi, quelli di incentivare un’occupazione stabile e la qualificazione del personale artistico, tecnico e amministrativo del settore, oltre che la promozione della cultura della legalità e dei diritti degli autori, degli artisti, dei professionisti e dei lavoratori.

 

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