La storia di Lea Garofalo e di altre donne che, come lei, hanno perso la vita per dire no alle mafie; un dialogo con Giovanni Impastato, fratello di Peppino e un seminario sugli strumenti di legalità a disposizione delle amministrazioni. Sono queste le iniziative con le quali il Comune di Modena, in collaborazione con Libera, Avviso Pubblico e il Centro studi e documentazione sulla legalità di UniMoRe, celebra la 27ª edizione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che cade il 21 marzo, giorno in cui, in tutta Italia, si leggono i nomi delle vittime.

“È importante non dimenticare chi è stato ucciso – sottolinea l’assessore alle Politiche per la legalità Andrea Bosi – e proseguire l’impegno per la promozione della legalità soprattutto attraverso i percorsi di cittadinanza responsabile nelle scuole: è proprio attraverso l’educazione che si ottengono i risultati più profondi. Ed entro la primavera pubblicheremo il bando per attività promosse dalle associazioni, con 50 mila euro di contributi, come annunciato nei giorni scorsi al Tavolo della legalità”.

La settimana di iniziative continua giovedì 24 marzo con il Consiglio comunale che dedica la seduta alle “Donne vittime di mafia: Lea Garofalo, Denise e altre undici storie”, con la partecipazione di Enza Rando, vicepresidente di Libera.

Venerdì 25 marzo, alle 10, nell’aula magna della facoltà di Giurisprudenza (in via San Geminiano 3) è in programma un seminario dedicato al “Cruscotto informatico legalità”, una piattaforma dinamica per il monitoraggio dei fenomeni di interesse sul territorio che consente di integrare fonti interne ed esterne in un Sistema informativo territoriale che favorisce l’incrocio dei dati, consentendo di rilevare eventuali anomalie nelle dichiarazioni e nelle attività economiche di nuclei familiari, di soggetti fisici e giuridici, comprese le aziende. Con anche la possibilità di fornire informazioni alle autorità rispetto a fenomeni criminali. Al seminario partecipano Carmelo Elio Tavilla, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza di UniMoRe; Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna; Valeria Meloncelli, direttrice generale del Comune di Modena, che illustrerà il progetto dell’Amministrazione per il cruscotto della legalità; Mario Turla, consulente antiriciclaggio. Le conclusioni sono affidate ad Andrea Bosi, assessore alle Politiche per la legalità.

Domenica 27 marzo, alle 21, alla Palazzina Pucci (in largo Pucci 40), si svolge l’incontro con Giovanni Impastato che racconterà la sua vita con il fratello Peppino, ucciso dalla mafia a Cinisi, il 9 maggio 1978. All’incontro, promosso da Libera, con Ubik e con il patrocinio del Comune di Modena, si partecipa su prenotazione (mail: modena@libera.it).

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