A marzo del 2020, in pieno lockdown, aveva stretto amicizia su Facebook con una donna. Un primo contatto a dicembre, con gli auguri di Natale, per poi intensificarli nelle settimane e mesi a seguire in quella che è divenuta una relazione amicale virtuale. Neòl corso di questi contatti la donna gli aveva detto di essere gravemente malata, riuscendo a convincerlo dapprima  a inviargli soldi per le cure e successivamente anche per saldare dei debiti che la stessa aveva contratto con degli strozzini.

Da marzo a luglio del 2021 l’uomo, un operaio 45enne nel frattempo innamoratosi della donna, avrebbe versato, in più circostanze, complessivi 15.000 euro a suo favore fino a rendersi conto di essere cascato in un raggiro. Materializzato ciò si è quindi presentato ai carabinieri della stazione di sant’Ilario d’Enza formalizzando la denuncia. I militari reggiani hanno avviato le indagini, identificando la donna, una 40enne calabrese, e ravvisando a suo carico l’ipotesi di reato di truffa per cui veniva denunciata alla Procura reggiana.

I fatti: la vittima, pur avendo stretto amicizia a marzo del 2020, ha iniziato a chattare con la donna sul social network a dicembre protraendo il rapporto epistolare virtuale sino all’estate del 2021. Al nuovo “amico” la donna aveva detto di trovarsi in una clinica svizzera dove era in cura per una gravissima malattia, e per questo di necessitare di cure mediche continue ma, purtroppo, molto costose. Costi che peraltro non poteva fronteggiare essendo in difficoltà economiche avendo aiutato economicamente l’ex compagno. Una situazione drammatica quella raccontata dalla donna, tanto da spingere la vittima a versare spontaneamente 500 euro per consentirle di poter rientrare in Italia, avendo appreso che la stessa non riusciva a farvi ritorno non avendo i soldi. Approfittando quindi della buona fede dell’utente, nelle settimane e mesi a seguire la donna, di cui nel frattempo l’uomo si era invaghito, avrebbe iniziato a chiedergli vari versamenti di denaro tramite bonifico per provvedere alle cure e anche a saldare alcuni strozzini con cui aveva contratto dei debiti per curarsi, con la promessa di restituirli al più presto. Con il passare del tempo, la “furbetta” è riuscita ad accumulare ben 15mila euro, senza mai restituirli. L’uomo si è quindi rivolto ai carabinieri di sant’Ilario d’Enza che hanno avviato le indagini identificando la donna a carico della quale hanno inoltrato la denuncia per truffa.

 

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