Nella giornata di venerdì 18 febbraio, alle ore 11:00 circa, su segnalazione della Sala Operativa, la Squadra Volante di Reggio Emilia si è portata in via F.lli Cervi 70, presso la sede distaccata dell’Ufficio Anagrafe per la segnalata presenza di una donna che stava creando disturbo alle operatrici. Una volta risolta la situazione di tensione contingente creata  dalla donna, gli operatori rilevavano la presenza di un uomo fuori dall’edificio che, alla vista del personale della Volante, inspiegabilmente cominciava ad inveire contro di esso con frasi ingiuriose e offensive. Vista la situazione gli operatori attivavano la body-cam effettuando riprese delle fasi più concitate delle esternazioni dell’individuo che continuava anche alla presenza della Polizia Locale nel frattempo sopraggiunta.

L’uomo, identificato per S.S., classe ’76, nato a Cutro e domiciliato a Reggio Emilia, nell’interrogazione presso le Banche Dati Interforze evidenziava la presenza a suo carico di un provvedimento di “sorveglianza con obbligo di dimora”.

Alle ore 21.25, la Sala Operativa veniva sollecitata per un intervento presso l’isolato San Rocco poiché una donna riferiva di udire dalla sua abitazione colpi di martello o piccone provenienti dal palazzo adiacente al suo. Le pattuglie della Squadra Volante intervenute tempestivamente sul luogo, notavano immediatamente un soggetto (si trattava proprio di S.S. identificato nel corso della mattinata), che usciva dal civico 9 della Galleria Cavour calzante un passamontagna nero con un borsone da palestra.

Alla vista degli Operatori di Polizia l’individuo alzava il passamontagna e riferiva di essersi recato nell’androne dell’ingresso per recuperare il suo borsone contenente attrezzi da lavoro per l’edilizia con i quali aveva effettuato dei lavori di ristrutturazione presso il negozio di parrucchiere ubicato ad un vicino civico ed il cui titolare gli aveva anche fornito le chiavi del portone condominiale. Si mostrava visibilmente trafelato, sudato e con gli indumenti impolverati. Veniva quindi sottoposto a perquisizione personale che dava esito positivo poiché nel borsone nascondeva una gran quantità di attrezzi, tra cui una mazzetta, diversi piedi di porco differenti per dimensione, due flessibili, due torce per l’illuminazione e altro materiale atto allo scasso, nonché, tre chiavi di cui una risultata essere la chiave del portone condominiale di Galleria Cavour e due guanti in nitrile di colore azzurro sporchi di polvere di muratura e parzialmente lacerati. Dopo una rapida osservazione dell’androne del palazzo da parte degli Agenti si notava un accesso che portava al tetto e che era stato visibilmente divelto. Attraverso il ponteggio, il reo, era riuscito ad introdursi in un appartamento trovato poi completamente a soqquadro e con un muro demolito per sottrarre la cassaforte. A questo punto veniva chiesto l’intervento di personale della Polizia Scientifica per i rilievi del caso. La minuziosa ricerca dava anche in questo caso esito positivo poiché ripercorrendo il probabile tragitto dei malfattori, sul tetto, venivano rinvenute tracce riconducibili a S.S.. Veniva poi effettuata la visione delle immagini di tutte le telecamere di videosorveglianza comunali presenti in zona. Ricorrendo i presupposti di legge della flagranza di reato, S.S. veniva tratto in arresto per i reati di furto in abitazione aggravato, in concorso. Le indagini proseguono a cura della Squadra Mobile al fine di individuare eventuali complici.

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